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Brescia
di REDAZIONE 24 giu 2019 08:24

La vocazione turistica del Bresciano

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Anche i primi segnali della stagione 2019 sembrano confermare i dati del 2018 che ha visto nel Bresciano la presenza di quasi 10.5 milioni di turisti che, messi insieme a quelli delle altre province fanno della Lombardia regione leader nel campo del turismo

Le presenze di questi primi giorni d'estate nelle principali località turistiche della provincia, sembrano confermare il buono stato di salute del turismo bresciano, che si conferma ai vertici regionali, secondo solo a quelli registrati da Milano. A confermare questi risultati, che evidenziano la vocazione turistica internazionale della regione, è Polis Lombardia, l'istituto regionale per il supporto alle politiche della Lombardia. In base all'indagine, che ha elaborato le statistiche Istat dello scorso anno. Quasi 10,5 milioni sono i turisti che nel 2018 hanno visitato Brescia. Sul piano regionale anche i 12 mesi trascorsi hanno confermato la crescita in atto dal 2015. Gli arrivi (che identificano il numero di clienti arrivati che hanno effettuato il check in nell'esercizio ricettivo nel periodo considerato) sono aumentati del 26,4%, ovvero di 3,5 milioni rispetto al 2013 e del 3,5%, cioè 575mila rispetto al 2017. La durata media del soggiorno è stata invece di 2,39 giorni. I turisti provengono da tutto il mondo e in particolare dalla Germania con un 22,5%, dal Regno Unito (7%) e dai Paesi Bassi con il 5,6%. Gli stranieri rappresentano il 54,8% del totale degli arrivi e il 60,8% del totale delle presenze (le notti trascorse negli esercizi ricettivi).  Nell'ultimo anno sono aumentati anche i turisti provenienti dalle altre regioni italiane con un più 5,5% di arrivi e un 4,4% di presenze. La crescita del turismo nel 2018 ha interessato tutti i territori lombardi.

"Vogliamo diventare - ha detto l'assessore regionale al Turismo, Marketing Territoriale e Moda, Lara Magoni - la prima meta turistica in Italia.  E lo dicono i numeri: la Lombardia con un tasso di crescita che e' quasi doppio rispetto a quello dell'intero territorio nazionale si conferma terra dal forte valore attrattivo per le sue bellezze artistiche e paesaggistiche".

"Dai laghi alle montagne, dalle città d'arte sino agli itinerari enogastronomici - ha proseguito - siamo in grado di presentare un ventaglio di offerte diversificate e capaci di soddisfare qualsiasi tipo di esigenza del turista, sia nazionale che internazionale. La nostra regione vanta anche il maggior numero di siti Unesco, ben undici, e dimostra di poter ospitare nel migliore dei modi i grandi eventi internazionali. Dopo il boom legato a Expo 2015, la difficoltà era quella di far sì che tutti i turisti arrivati a Milano scoprissero poi le altre località regionali. Una sfida che, dati alla mano, abbiamo vinto, grazie anche alle politiche regionali che valorizzano i nostri territori".

"È questo solo il punto di partenza di una vision complessiva - ha concluso l'assessore - che deve mirare alla valorizzazione anche dei piccoli borghi per rendere la Lombardia sempre più una destinazione privilegiata a livello internazionale".

La città più visitata è sempre Milano che raggiunge quasi 7,8 milioni di arrivi avendo addirittura migliorato il traguardo del 2015 con Expo. Al secondo posto si conferma Brescia con quasi 2,8 milioni di turisti e al terzo Como con circa 1 milione e 400 mila visitatori. Buona anche la posizione di Sondrio che sfiora il milione di arrivi e supera i 3 milioni di pernottamenti piazzandosi per numero di arrivi al sesto posto dietro Bergamo e al quarto posto, dietro Milano, Brescia e Como per numero di presenze. Sondrio è la provincia che, nell'ultimo anno, ha registrato il maggior incremento del turismo con più 51,8%.

La maggior parte dei turisti sceglie gli alberghi (81,8% degli arrivi e 71,2% dei pernottamenti), ma il ricorso alle strutture extra alberghiere è in costante crescita: in sei anni gli arrivi di questo tipo sono passati dall'11 al 18,2% e le presenze dal 22,2 al 26,8%. Dopo l'expo, l'intera ricettività alberghiera è stata interessata da un processo di ammodernamento: sono diminuite le strutture di minor qualità (2 stelle e 1 stella), mentre gli esercizi di lusso sono aumentati. Contemporaneamente è iniziata la crescita esponenziale della ricettività extralberghiera, in particolare case e alloggi vacanze. L'offerta ricettiva lombarda è oggi capillare e articolata: 2.805 alberghi (16%) e 14.861 esercizi extralberghieri (84%) per un totale di 17.666 strutture. Tra il 2015 e 2018, inoltre, le case e alloggi vacanze sono cresciuti di 8.913 unità per 55.965 posti letto, grazie anche alla legge regionale sul turismo del 2015 che ha permesso di potenziare queste forme di ricettività.

REDAZIONE 24 giu 2019 08:24