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Brescia
di REDAZIONE 26 giu 2019 07:57

Le ombre del sistema salute a Brescia

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Un documento di Cisl Fp e Cisl Medici in cui vengono messe in evidenza le criticità che nella stagione estiva diventano veri e propri limiti alla corretta erogazione di servizi di primaria importanza

Nel giugno di quest’anno Fondazione Gimbe, realtà che si occupa di formazione e ricerca in ambito sanitario, ha presentato il quarto rapporto sulla sostenibilità del sistema sanitario nazionale che risulterebbe sottoposto a un drastico definanziamento. La conclusione della ricerca non è passata inosservata alla Cisl Fp e Cisl Medici che, anche in considerazione dell’invecchiamento della popolazione e l’aumento dell’età media degli operatori chiede, con un documento rilanciato nei giorni scorsi, l’investimento pubblico in sanità, programmando quindi per tempo e per il futuro le necessità di personale, di tutte le figure sanitarie.

“Siamo molto preoccupati – si legge nel documento - per il quadro attuale della Sanità in provincia di Brescia”. Questo inizio di estate è caratterizzato da accorpamenti straordinari di reparti di degenza e addirittura sospensioni temporanee di attività; “in mancanza di personale sanitario, medico e paramedico – continua il documento -, per non sbilanciare il sistema la soluzione scelta è stata quella di chiudere”. Queste e altre situazioni portano la Cisl Fp e Cisl Medici a porsi una domanda: quale sarà il futuro degli ospedali territoriali? Se, infatti, il presidio di Spedali Civili, pur in sofferenza di personale, ha una chiara linea di indirizzo anche in ambito universitario e di ricerca ed è palesemente riconosciuto come eccellenza e come ospedale di riferimento nelle sue molteplici specialità dalla diagnostica alla cura, gli altri Ospedali Territoriali afferenti alle Asst devono individuare la strada di sussistenza e esistenza e al contempo dare la risposta al bisogno di salute della popolazione. “Assistiamo frequentemente – è un altro passaggio del documento - a bandi di concorso per le diverse specialità mediche che nelle aziende socio sanitarie territoriali non cittadine vanno deserte”. La situazione denunciata dai sindacati sarebbe grave: in molti reparti di degenza il personale infermieristico ed Oss non ha nemmeno i cosiddetti cambi ferie e così risulta sempre più difficile conciliare il diritto alle ferie del personale con il diritto dei cittadini-utenti di ricevere le cure necessarie e possibilmente in condizioni di sicurezza.

Un altro fenomeno denunciato nel documento riguarda la Rsa, strutture che nel periodo estivo non possono attuare riduzioni o accorpamenti dei nuclei residenziali, anzi, sono costantemente sollecitate da richieste di accoglienza di sollievo, in particolare nel periodo estivo. “Anche in queste strutture – proseguono i sindacati -  sta diventando difficile esercitare lo stacco per il congedo feriale; da contratto i dipendenti hanno un periodo di 15 giorni da praticarsi nel quadrimestre che va da giugno a settembre”. La carenza di personale sanitario infermieristico e di supporto ASA (ausiliario socio assistenziale) e OSS (operatore socio sanitario) non sempre consente l’esercizio di questo diritto.  

“Da quanto sopra esposto – è la parte finale del documento -  rileviamo ed abbiamo dimostrato che anche nel sistema salute di Brescia e provincia ci sono chiare criticità a cui la politica deve porre attenzione e deve dare risposte adeguate. Sono necessarie direttive di indirizzo politico chiare che siano di garanzia del buon funzionamento di un servizio che, tra alti e bassi, fino ad oggi ha funzionato, ma con queste dinamiche non può reggere a lungo”.

REDAZIONE 26 giu 2019 07:57