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Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 21 dic 2017 08:11

Poliambulanza: la persona al centro

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Tradizionale incontro di fine anno in via Bissolati. Le parole del direttore generale Alessandro Signorini confermano la scelta di operare cercando il massimo dell'innovazione nel rispetto e nella centralità della dignità del paziente

“È stato un anno complesso, ricco di attività e iniziative realizzate da questa grande comunità che raduna oltre 1.850 persone” ha sottolineato il Direttore generale di Fondazione Poliambulanza Alessandro Signorini, in occasione del tradizionale incontro di fine anno.

La realtà di via Bissolati è una delle eccellenza bresciane e regionali per il livello delle prestazioni, l’attenzione e la cura del paziente, nel solco del carisma di Santa Maria Crocifissa di Rosa, fondatrice delle suore Ancelle che tutt’oggi si prodigano per il benessere dei malati. Sono numeri importanti quelli raggiunti dalla Poliambulanza durante l’anno che sta volgendo al termine, portando la realtà diretta da Alessandro Signorini a distinguersi nuovamente, grazie anche alle innovazioni introdotte e alle novità in “cantiere”, a livello nazionale.

 “Il nostro lavoro – sono ancora parole del Direttore generale – ha permesso di superare i 32mila ricoveri in un anno, assistendo 400mila pazienti ambulatoriali, senza dimenticare l’esecuzione dei 600 interventi solo nell’ambito della chirurgia oncologica maggiore”.

Alla Poliambulanza sono nati circa 2.800 bambini: è il 7° punto nascita della regione, una delle poche realtà che mantengono un trend in lenta crescita, al contrario di quanto avviene nel resto del territorio. Dal punto di vista finanziario Poliambulanza certifica ancora la propria finalità non profit: più del 4% del bilancio, infatti, è stato destinato all’erogazione di prestazioni non pagate dalla Regione nell’ambito del servizio sanitario nazionale o a favore di soggetti che non avendo diritto all’assistenza pubblica sono stati supportati.

Oltre alla prossimità verso chi si trova nel bisogno, la Fondazione “si è distinta per aver generato anche valori in termini di cultura – ha sottolineato Signorini – ricerca, formazione del personale sanitario attraverso l’Università Cattolica, di approfondimento delle opportunità rappresentate dalle cellule staminali ricavate dalla placenta umana: siamo sede di uno dei pochissimi laboratori in Italia”.

Fra le novità più importanti per il 2018 figura la realizzazione di un nuovo blocco operatorio dedicato alla cardiochirurgia, con la possibilità di unificare, nello stesso ambito spaziale, i servizi di emodinamica ed elettrofisiologia. “Quella che chiameremo sala ibrida – ha spiegato il Direttore – rappresenterà un passo tecnologico molto avanzato. Consentirà di eseguire tutti gli interventi (angioplastiche, coronografie…) in maggiore sicurezza”. Sarà una disponibilità che poche realtà hanno sul territorio italiano, “sebbene rappresenti lo standard di riferimento internazionale per una buona e sicura attività in questo delicatissimo settore”.

Le attività a favore del prossimo di Poliambulanza, come da tradizione, non si limitano ai confini nazionali. Oltre ai noti progetti in Burundi e Guinea Bissau, la Fondazione è impegnata anche in Albania. “Stiamo aiutando un ospedale cattolico a venire alla luce, una realtà pensata dalla comunità albanese insieme a Madre Teresa di Calcutta”, un progetto che ha incontrato nel suo cammino diversi ostacoli. “Probabilmente – ha concluso Signorini – nella primavera dell’anno prossimo quest’ospedale comincerà a concretizzarsi”.

Signorini ha confermato anche nell’incontro di fine anno l’impegno di Fondazione Poliambulanza sul versante dell’innovazione. "A bilancio di quest’anno – ha evidenziato il Direttore generale – sono state registrate ancora una volta tantissime introduzioni tecnologiche": un sistema robotizzato per la gestione della farmacia, una nuova centrale di sterilizzazione, l’attivazione del Gamma Knife, primo strumento in Italia della nuova generazione di quest’apparecchiatura sofisticata per la radiochirurgia cerebrale. Solo in apparenza poco attinente alle finalità di un ospedale, fra le novità introdotte, si segnala la centrale di trigenerazione, un impianto che consente di produrre energia con un risparmio significativo: da 56 a 14 megawatt ora.

È una scelta “green”, di “rispetto nei confronti dell’ambiente”, un'altra conquista tecnologica che qualifica e contraddistingue ulteriormente Poliambulanza sul territorio.

ROMANO GUATTA CALDINI 21 dic 2017 08:11