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Brescia
di LUCIANO FEBBRARI 25 mag 2018 11:12

Spazio Off: scacco al gioco patologico

Comunità Fraternità ha aperto un servizio per aiutare le persone alle prese con il gioco d’azzardo o con una dipendenza dalla tecnologia. In campo professionisti nella presa in carico e nella cura di questi fenomeni

Il Gioco d’azzardo e le dipendenze tecnologiche creano una serie di problemi alla persona che ne diventa schiava: dal ritiro sociale, al dissesto economico, dalla perdita degli affetti, alla comparsa di patologie psichiche serie che rompono l’equilibrio normale che caratterizza la vita di ciascuno di noi. Le dipendenze comportamentali danneggiano la persona che ne è affetta in diversi ambiti della sua vita: economico, lavorativo, sociale, relazionale. Inoltre, il disturbo della persona interessata si riversa sul nucleo familiare del quale questa fa parte – sia quando riveste il ruolo del capofamiglia/genitore, sia quando si tratta di un figlio o di un anziano – provocandone non solo un impoverimento economico (conseguenza soprattutto del gioco d’azzardo patologico), ma anche una crescente difficoltà psicologica, emotiva e relazionale, sia nei confronti degli altri membri della famiglia, sia verso l’esterno. Ciò è acuito dallo stigma sociale che ancora riveste la dipendenza e l’accesso ai relativi servizi di cura. I dati raccolti dai servizi pubblici ambulatoriali e la cronaca di ogni giorno descrivono un fenomeno in preoccupante ascesa. A Brescia molto si fa per prevenire, ma non basta.

Integrandosi con gli altri servizi che da anni si occupano di queste tematiche, Spazio Off offre un luogo, unico nel suo genere, nel quale operano professionisti specializzati nella presa in carico e nella cura di questo tipo di fenomeno, con metodologie innovative e tempistiche relativamente brevi. Si è scelto di intervenire con azioni sinergiche che coinvolgano e affrontino la situazione problematica del singolo sotto diverse prospettive, associando agli interventi strettamente legati alla cura (psicologici, psicoterapeutici e psichiatrici) altri interventi volti a favorire il rientro delle difficoltà materiali del nucleo familiare (consulenza legale e finanziaria) e attività “altre”, di tipo riabilitativo, ma anche educativo e culturale: l’obiettivo è consentire alla persona non soltanto di uscire dalla condizione di addiction, ma di “rimettersi in gioco”, da un lato riacquistando la capacità di gestire in modo sano il proprio tempo, i propri affetti e le proprie relazioni sociali, dall’altro apprendendo capacità e skills nuove, utili a rinforzare il proprio ritrovato equilibrio. Ne abbiamo parlato con Renzo Taglietti, direttore dei servizi di Fraternità.

Il servizio è stato aperto da poco, ma la riflessione parte da lontano...

In questi primi giorni, nei quali ci siamo aperti alla cittadinanza, ci stiamo facendo conoscere. Da più di un anno stiamo studiando per cercare di capire le esigenze della nostra città rispetto a questa problematica. I dati testimoniano questo bisogno. Ci siamo chiesti quale fosse il tipo di intervento più efficace che Comunità Fraternità poteva mettere in campo basandosi sull’esperienza trentennale rispetto alla gestione dei servizi, nello specifico delle dipendenze. Abbiamo cercato di mettere a frutto quello che facciamo nelle nostre strutture pensato e ricalibrato ogni azione sullo specifico bisogno della singola persona che non necessariamente si è completamente persa nelle problematiche delle dipendenze ma che comincia a comprendere che la situazione che sta vivendo crea problemi a se stesso e al nucleo familiare.

Come si accede al servizio?

Non essendoci alcun servizio che prende in carico tranne uno ambulatoriale pubblico che passa attraverso i Sert e gli Smi (sostanzialmente sono i Sert privati accrediti), la nostra presa in carico avviene attraverso un contatto telefonico (3356194763). Dopo una prima analisi del bisogno della persona, si viene indirizzati presso il nostro servizio al quale si accede, per i primi due colloqui, gratuitamente. Una psicologa ascolta i bisogni della persona e, dopo una prima analisi precisa del grado di dipendenza, propone un pacchetto di interventi.

Quali sono i costi e la durata?

La nostra intenzione è di costruire un percorso calibrato sulla persona specifica. C’è chi ha bisogno di un intervento rapido di tre mesi e chi ha bisogno di stare con noi circa un anno. I tempo medio-brevi non sono sufficienti. In un percorso annuale si riesce a uscirne in maniera definitiva ed efficace. Le tariffe sono calmierate sull’intervento specifico: può essere un intervento di psicoterapia, di arteterapia, di ascolto o di gruppo di auto aiuto...

L’approccio è multidisciplinare, la direzione scientifica è affidata a una psichiatra. Se il Gioco d’azzardo patologico è una patologia che coinvolge sempre più gli adulti, la fascia più giovane della popolazione sta conoscendo una forte crescita dei disturbi comportamentali legati all’abuso di internet, dello smartphone e dei social network

Spazio Off è aperto all’esterno...

Abbiamo aperto un canale formativo con il mondo scolastico, con il mondo del lavoro (entriamo nelle aziende per formare i capi reparto) e nei prossimi giorni attiveremo un intervento specifico per gli ospiti delle nostre strutture che hanno anche questo tipo di problemi.

LUCIANO FEBBRARI 25 mag 2018 11:12