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Brescia
di GUIDO VECCHI 24 ott 2021 11:18

Un convento per i padri separati

Dal primo novembre, in via Callegari a Brescia, i frati francescani accoglieranno persone sole e in difficoltà perché possano ritrovare un loro equilibrio

Con il ritorno dei frati Francescani nel convento di via Callegari, dopo sette anni di chiusura, e il rientro da San Pietroburgo di padre Fiorenzo Reati (nella foto), dopo quasi vent’anni di missione in Russia, la comunità religiosa vive una nuova fase della sua storia secolare. L’ala est del complesso, infatti, sarà adibita a luogo di accoglienza temporanea e di transizione (da sei mesi ad un anno). Qui sorgerà la “Casa dei padri”, dedicata a 5 uomini separati in difficoltà economica.

L’obiettivo è il superamento della crisi di ruolo, come marito e come padre, e di quella economica che la pandemia ha acuito. Padre Fiorenzo, classe 1948, prima di partire per la Russia, negli anni Novanta del secolo scorso, si occupava del recupero dei tossicodipendenti attraverso il Centro bresciano di solidarietà di cui era responsabile. Poi la parentesi a San Pietroburgo, dove per 15 anni è stato professore di filosofia alla locale università e membro della Commissione teologica europea cattolico-ortodossa. Sono tre gli obiettivi del nuovo progetto, spiega padre Fiorenzo: “Ridare respiro al loro dolore, alimentare la consapevolezza che rimangono comunque padri e tener viva la speranza per un sereno esercizio della loro paternità”.

Nella gestione della “Casa”, ad accompagnare padre Fiorenzo figura l’Associazione di volontari “Bambini e genitori in stato di necessità”. Nella “Casa”, inoltre, grazie anche al supporto volontario di padri separati che hanno ritrovato un loro equilibrio, verranno garantiti un supporto psicologico, giuridico, la ricerca del lavoro e della casa. Vi si accede attraverso i Servizi sociali o su segnalazione delle parrocchie. A ogni ospite viene assegnata una stanza, senza contare gli spazi comuni, tra questi la cucina. Ai Comuni di provenienza degli ospiti viene chiesto un contributo per la gestione della struttura. La nuova realtà aprirà i battenti il primo novembre, mentre l’inaugurazione è prevista per il 17 novembre, giorno in cui si festeggia Santa Elisabetta d’Ungheria, nata nel 1207 e che a 14 anni sposò Ludovico IV erede del sovrano di Turingia.

Rimasta vedova, l’incontro di Elisabetta con la spiritualità francescana, che improntò profondamente le sue scelte e il suo stile di vita, avvenne tramite alcuni frati minori giunti in Germania a portare il messaggio di Francesco (allora ancora vivente). Sola e con tre figli si ritirò a Eisenach, poi nel castello di Pottenstein e infine in una modesta casa di Marburgo. Qui si dedicò ai poveri e ai malati, facendo costruire un ospedale a proprie spese e vivendo in povertà. Con questo spirito, attraverso la “Casa dei padri”, si rinnova la missione caritatevole della comunità religiosa.

GUIDO VECCHI 24 ott 2021 11:18