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Brescia
di SERGIO ARRIGOTTI 09 mag 2023 13:25

Una città laboriosa e vivace

Roberto Rossini, già presidente nazionale e provinciale delle Acli e poi portavoce dell’Alleanza contro la Povertà, è candidato al consiglio comunale di Brescia nella lista del Pd. Gli abbiamo rivolto qualche domanda.


Quale è l’idea di città che intende portare avanti?

Mi immagino una città laboriosa e vivace. Attenta in particolare al lavoro, a creare posti di lavoro, e attenta anche a curare gli interessi dei lavoratori. Penso al tema della casa e del welfare. Una città aperta a tutti coloro che vogliono lavorare, penso ad esempio agli immigrati. Una città attenta alle fragilità, a quelle educative e a quelle sociali.


Si parlava di politica della casa. Come può intervenire il Comune?

L’Amministrazione ha delle case sue. Anche l’Aler ha case proprie, sulle quali ci deve essere la possibilità di intervenire per creare occasioni per abitare. Non solo per i poveri, ma anche ad esempio per i giovani.


C’è una emergenza abitativa?

Eccome, per i giovani in particolare. Dobbiamo trovare strumenti perché vivere in città sia sostenibile. Coinvolgendo anche il privato, e individuando forme di detassazione che consentano di affittare a prezzi calmierati. Serve un Osservatorio permanente della casa. Nel programma prevediamo un piano casa di mille alloggi sociali, destinati ad anziani, studenti universitari, lavoratori fuori sede, giovani coppie.


Parliamo di politiche sociali...

Brescia è bene organizzata. Dobbiamo però andare verso una maggiore territorializzazione dei servizi. I punti comunità sono un’ottima intuizione. Dal punto di vista sanitario, il Comune deve fare pressing perché ogni quartiere abbia almeno un medico di base, in alcuni oggi non c’è. Bisogna anche fare più sinergia tra pubblico e privato. Il privato deve essere partner e non fornitore del Comune di Brescia.


Capitolo cultura. Dopo “Brescia Bergamo” cosa rimarrà?

Non ho mai visto la città così vivace, frequentata e interculturale. In Duomo si confessa non solo in italiano, ma anche in Inglese. Dopo che abbiamo sperimentato che la cultura è volano di crescita e di sviluppo credo che questa strada non verrà abbandonata.


C’è uno specifico che i cattolici possono portare in città?

Esistono molte fedi sotto lo stesso cielo. A Brescia abbiamo 136 etnie presenti. La chiesa cattolica è aperta ed inclusiva nei confronti delle diverse fedi. È importante perché la tolleranza religiosa crea inclusione sociale e dialogo. I cattolici hanno nel loro DNA la cultura del dialogo, come insegnato da Paolo VI. Se i cattolici portano avanti una cultura di attenzione alla persona e al bene comune hanno già svolto il loro ruolo.


Perché si è candidato a consigliere comunale?

Molti amici mi hanno chiesto di candidarmi e l’ho fatto volentieri. perché la comunità del Pd è una bella comunità, a dispetto di ciò che si dice dei partiti. E poi Brescia è la mia città. Da giovane ho dato il mio contributo nelle circoscrizioni, ritengo ora di poter dare un contributo anche all’amministrazione della città che amo.

SERGIO ARRIGOTTI 09 mag 2023 13:25