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Brescia
di ELISA GARATTI 30 apr 2023 17:33

Uniti nel dialogo interreligioso

In programma dal 6 al 13 maggio, tra Brescia e provincia, il Festival Dòsti propone una comunicazione interculturale totale attraverso le arti

Religione, cultura e arte. Un’esplosione di colori, lingue, convinzioni e personalità. Tutto ciò è racchiuso nel Festival Dòsti.Organizzato per la prima volta nel 2017 da Associazione Dòsti (nata, in realtà, in un secondo momento, nel 2019, per favorire la continuità del Festival negli anni), con il supporto di Tavola Valdese Bando 8x1000, Comune di Brescia e Università Cattolica, quest’anno sarà la sua quarta volta. Ed è proprio dalla pandemia, che ha ostacolato e annullato alcune edizioni, ma soprattutto dalla riscoperta del sacro connessa a questi momenti di sofferenza, che Dòsti fa ripartire la sua corsa. “Morire e rinascere. Le religioni si confrontano”, infatti, è il tema scelto per l’edizione 2023: la consapevolezza nuova della morte e della rinascita, come parti di un ciclo vitale della comunità sociale che ogni tradizione religiosa e convinzione umanistica celebra a modo proprio, farà da fil rouge ai tantissimi incontri e spettacoli (tra cinema, concerti, mostre, incontri, dibattiti pubblici, presentazioni libri e laboratori), tutti gratuiti, in programma dal 6 al 13 maggio, tra Brescia e provincia.

“Dòsti presuppone un esercizio di apertura dello sguardo per cogliere, nel paesaggio sociale, le diverse realtà culturali e religiose presenti ma che spesso formano delle monadi chiuse per la paura di comunicare e di essere incompresi, alimentando però pregiudizi e ignoranza – spiega Michele Lobaccaro, direttore artistico del Festival – . Alla base di Dòsti c’è invece una squadra di persone di varia estrazione sociale e culturale, unite dalla passione per il dialogo interculturale. Ognuno di loro rappresenta una vera e propria antenna sul territorio. Il lavoro diventa, quindi, un’opera collettiva di scouting per scoprire e mettere in rete i luoghi simbolici e gli universi culturali e religiosi che abitano il territorio aiutandoli, con rispetto, ad uscire dall’invisibilità per valorizzarli, nel rispetto delle specificità. Il fine? Costruire un’umanità nuova che sia maggiormente consapevole di vivere in un mondo grande e complesso che necessita di dialogo e non di guerre”.

È proprio da questo percorso interreligioso “dal basso” che nasce “una comunicazione interculturale totale – sono la parole di Maddalena Colombo, presidente di Associazione Dòsti –, cioè unire e mediare idee diverse per progettare insieme qualcosa di nuovo. Queste diversità, però, trovano nell’atto artistico una buona sintonia, perché si rivolgono tutte all’idea di bello, di bene. Già le proposte sono il risultato di una mediazione interna alla nostra associazione, ma il processo troverà continuità nel rapporto con il pubblico (tutti gli eventi sono live e gratuiti, ndr). Ci aspettiamo che gli otto giorni di Festival possano dare a chi vi partecipa la convinzione che è possibile convivere con le religioni, qualunque sia la loro fede o convinzione”. Tutti gli eventi, eccezion fatta per il primo (Preghiere illustrate dal Corano per bambini sordi musulmani), sono inediti.

ELISA GARATTI 30 apr 2023 17:33