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Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 05 ott 2018 13:45

Verso l’autonomia con La mongolfiera

Inaugurato il nuovo servizio “Disabili per l’integrazione” di via Lamarmora. “Il Vescovo ha ricordato la bellezza del camminare insieme”

“La diversità è una ricchezza”. Si potrebbe riassumere in questa frase semplice, quanto pregnante di significato, la mission che sottende l’azione della cooperativa “La Mongolfiera”, da sempre impegnata in servizi che hanno per fine l’autonomia delle persone con disabilità. La realtà presieduta da Pietro Borzi ha aggiunto un importante tassello al più ampio mosaico di offerte. Si tratta dello Sdi (Servizio disabili per l’integrazione). Nei giorni scorsi, infatti, è stata inaugurata, in via Lamarmora 144 a Brescia, una nuova sede distaccata.

“Cerchiamo – ha sottolineato il coordinatore Claudio Franzoni – di rispondere ai bisogni delle persone con disabilità in maniera nuova, costruendo dei progetti educativi personalizzati capaci di offrire una gamma di attività finalizzate a un progetto di vita indipendente, attraverso l’acquisizione di competenze sociali e professionali”. Il pensiero va sempre al “dopo di noi”. All’inaugurazione era presente anche il vescovo Tremolada: “Voi – sono state le sue parole – avete capito che cosa è importante: camminare insieme mano nella mano, abbiamo bisogno gli uni degli altri. Chi è più forte aiuta chi è più debole, ma vale anche il contrario. Tutti hanno qualcosa da dare”. Su stimolo del Comune di Brescia, a fronte dell’accreditamento, quella che era solo una sperimentazione, oggi, è un progetto in grado di coinvolgere 38 fra ragazzi e ragazze. L’auspicio è poter estendere il progetto anche al di fuori dei confini cittadini. Il nuovo servizio sarà operativo dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 16, con una strutturazione settimanale, basato su attività di tipo educativo e formativo. È inoltre previsto un confronto con quelle realtà produttive del territorio per un’osservazione di quei requisiti che potrebbero essere spesi per un futuro inserimento lavorativo.

Tra i fiori all’occhiello della cooperativa figura lo Sfa (Servizio formazione all’autonomia per disabilità acquisite) dedicato a persone che hanno riportato traumi da incidenti stradali o affette da malattie degenerative. “Per una persona con disabilità – ha evidenziato il coordinatore – il raggiungimento di un certo grado di autonomia rappresenta la realizzazione, nel senso più ampio del termine, di un progetto di vita”. Le loro aspettative “sono le stesse delle persone che consideriamo normodotate”. Particolarmente toccanti sono state le parole del Vescovo: “Con la sua straordinaria umanità ci ha ricordato – è la riflessione del coordinatore – la bellezza del camminare insieme. È questo l’insegnamento che portiamo a casa. Se c’è una reciprocità fra gli attori sociali, dall’amministrazione comunale ai soggetti del terzo settore sino al singolo cittadino, credo che si possano fare davvero grandi cose”.


ROMANO GUATTA CALDINI 05 ott 2018 13:45