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Brescia
di REDAZIONE 10 nov 2016 08:55

A Fatima sulle orme dei veggenti

In occasione del centenario delle apparizioni sono molte le parrocchie che intraprenderanno il cammino nei luoghi dei tre pastorelli

Un pellegrinaggio a Fatima non significa solo intraprendere un cammino devozionale. Fatima e il messaggio che la Vergine ha affidato a Lucia Dos Santos e a suoi cugini Francesco e Giacinta Marto sono qualcosa di grandioso, di vasto. È soprattutto un avvenimento di fede che ogni anno spinge milioni di persone a recarsi in quel villaggio portoghese, in quel lembo di terra stretto fra la Spagna e l’oceano Atlantico. Per comprendere il perché Maria apparve a dei semplici pastorelli è necessario conoscere il contesto storico e geografico in cui si collocarono gli avvenimenti. Per questo Brevivet propone – oltre alla visita a Fatima – svariate opzioni di viaggio dedicate alle molte parrocchie che in questi mesi si apprestano a recarsi in Portogallo, soprattutto in vista del centenario della prima apparizione della Vergine avvenuta il 13 maggio del 1917. Le aspettative dei fedeli sono tante, anche in virtù dell’annunciata visita di papa Francesco: “Attendo con trepidazione quello che dirà papa Francesco – ha sottolineato don Claudio Zanardini, direttore dell’Ufficio per il turismo e i pellegrinaggi –, perché dà sempre una lettura degli eventi molto fresca, sa orientare spiritualmente anche un evento come un’apparizione”. Francesco non è il primo Pontefice che si reca a Fatima. Il primo fu il bresciano Paolo VI, a chiusura del Concilio, dopo aver consacrato la Chiesa a Maria; dopo di lui Giovanni Paolo II che il 13 maggio 1982, un anno esatto dopo l’attentato subito in Piazza S. Pietro, convinto che la mano della Madonna avesse deviato quel colpo salvandogli la vita, volle che il proiettile fosse incastonato nella corona della statua della Vergine a Fatima che presentava uno spazio proprio della misura dello stesso... Oggi la corona è ospitata nell’esposizione “Fatima Luce e Pace” che si trova a pochi passi dalla Basilica. Il terzo e ultimo Papa a recarsi in pellegrinaggio è stato nel 2010 Benedetto XVI.

Un ideale itinerario a Fatima prevede una prima sosta a Lisbona, con la visita della Cattedrale e della chiesa di S. Antonio, per poi giungere al monastero dei Geronimiti nel quartiere di Belem. Giunti a Fatima, all’ombra degli ulivi di Valinhos, la mattina può essere dedicata alla via Crucis e, a seguire, alla visita di Aljustrel, piccola frazione che ospita la dimora dove vissero i tre piccoli veggenti e le loro famiglie. Il pomeriggio è il momento migliore per la visita del Santuario con la Cappellina delle Apparizioni. Nell’adiacente Basilica di Nostra Signora del Rosario – stretta da un imponente colonnato –- è possibile soffermarsi sulle tombe di Suor Lucia, morta nel 2005, di Francesco, che morì nel 1919 e di Giacinta, deceduta tre anni dopo il fratello. Antistante il luogo che ospita le spoglie dei pastorelli, attraversata l’immensa piazza, si trova la Basilica minore della Santissima Trinità di recente costruzione. La serata è, invece, dedicata al Rosario. Per calarsi nel contesto storico che ha portato all’attuale assetto religioso e politico del Portogallo è necessario trovare il tempo per fare una tappa al Palazzo nazionale di Sintra, oggi patrimonio Unesco, ma non prima di aver visitato Cabo da Roca, promontorio aspro e selvaggio che segna il punto più occidentale del continente europeo. In occasione di un pellegrinaggio a Fatima non si può non pensare di visitare Alcobaça che ospita il monastero gotico fondato dai monaci cistercensi nel 1153. Non meno significativo per comprendere il connubio tra fede e identità nazionale è il monastero di Batalha, in stile gotico e manuelino. Dalle vette montane alle spiagge il passo è breve. Fra le possibili escursioni è opzionabile una tappa a Nazaré, tipico villaggio di pescatori affacciato sull’oceano.

Qual è il fulcro del messaggio mariano di Fatima? “È la necessità di mettere al centro della propria vita Dio – ha sottolineato don Claudio Zanardini –, questo significa convertirsi, è una conversione che passa attraverso la preghiera, in particolare il Rosario. Se leggiamo il Rosario alla luce della Marialis Cultus di Paolo VI, vediamo come questo sia una preghiera cristocentrica, meditativa dei Misteri di Cristo. Che la Madonna inviti i pastorelli a recitare il Rosario significa invitare a meditare sulla vita e gli eventi di Cristo: il cammino di conversione che passa attraverso il Rosario incentra la tua vita su Cristo. Attraverso l’invito alla conversione, attraverso la penitenza che chiede anche ai pastorelli, la Vergine indica che ogni cristiano può dare del suo in questo cammino. La testimonianza più grande che viene da questi bambini è la loro vita. Ricordiamo che la loro beatificazione si è protratta nel tempo, nella storia della Chiesa non c’è mai stato nessun bambino canonizzato che non fosse martire. Possiamo ritenerli dei ‘testimoni di fede’? Giovanni Paolo II ha ritenuto di sì. Secondo la loro cultura, la loro educazione e la Chiesa del tempo – per questo è importante calarsi nella storia del Portogallo –, loro hanno vissuto la partecipazione delle sofferenze di Cristo per collaborare con lui per salvare l’umanità: questo è San Paolo”.


Consulta le offerte di Brevivet:

Fatima centenario delle apparizioni (Da marzo a dicembre 2017)

b Fatima centenario delle apparizioni ( Da giugno ad agosto 2017)

c Fatima e Santiago de Compostela (Da marzo a dicembre 2017)

d Fatima e il cammino portoghese verso Santiago de Compostela (Da aprile a settembre 2017)




REDAZIONE 10 nov 2016 08:55