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Ospitaletto
di LUIGI ZAMELI 21 mag 2021 11:33

Don Adriano: Generare comunità

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Don Adriano Bianchi, classe 1967, è originario della parrocchia di Chiari. Dal 2007 è direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali e dal 2013 presidente dell’Acec Brescia. È stato nominato parroco di Ospitaletto e portavoce del Vescovo.

Come rileggi i 25 anni di sacerdozio?

Come un tempo di grazia. Dentro la chiamata del Signore si è realizzata la mia vita. Il dono a Dio mi ha regalato d’incrociare storie e persone stupende. E poi questo anniversario, che segna anche una nuova partenza, mi dà modo di rileggere il mio ministero di 25 anni in tutte le sue luci e ombre.

La prima esperienza è stata a Nave…

È una comunità alla quale mi sento particolarmente legato. È il primo amore, non si scorda... Ho avuto la possibilità di vivere un’esperienza intensa coi giovani e i ragazzi in oratorio, che è sempre stata per me una casa. Relazioni indelebili a partire da quella con il mio primo parroco, don Antonio Tomasoni. A distanza di anni ho celebrato i matrimoni di tanti ragazzi che avevo avuto al grest. Non ci siamo persi.

Cos’hai imparato nel mondo dei media?

Era una sfida inedita. Non avrei mai immaginato di fare questo servizio e di imparare questo mestiere. Ho incontrato e raccontato la vita della grande comunità diocesana grazie alla “Voce”. È stato appassionante. Poi l’impegno con la Fisc e con l’Acec a livello nazionale mi hanno permesso di avere uno sguardo più ampio e di capire quanto di buono c’è nell’informazione a Brescia. Si può costruire una comunità, generando comunione, raccontando la vita e annunciando il Vangelo. Giovanni, nella sua prima lettera, scrive che “quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo, perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo” (1Gv 1,1-4). Ogni comunicazione che crea comunità è dentro la linea dell’annuncio del Vangelo.

Quanto è importante la comunicazione nella vita delle nostre comunità?

Non possiamo sentirci in comunione se non sappiamo le cose. Quando parlava dell’importanza di “Voce”, mons. Monari ci ricordava che “quel che succede a Pontevico deve essere conosciuto anche a Ponte di Legno”. Siamo parte di un’unica comunità. Lo siamo da “chiese sorelle” direbbe mons. Tremolada. Anche in parrocchia tutto quello che si può fare per la comunicazione serve a far crescere il senso di comunità. Giornali della comunità, radio, web, sale della comunità... tutto quel che c’è deve essere a servizio della comunione, per sentirci, in un determinato territorio, un unico corpo in Cristo .

Se guardi alla parrocchia di destinazione, quali sono le priorità pastorali da mettere in atto?

Vado contento. Nonostante gli anni romani e bresciani, non si è spento il desiderio di essere pastore in mezzo alla gente. Questo lo devo anche all’esperienza da curato festivo a Lograto. Dovrò, comunque, un po’ imparare a fare il parroco. A Ospitaletto, per quello che ho percepito, ci sono tante potenzialità: una storia ecclesiale e sociale molto ricca; un volontariato molto impegnato con strutture importanti. In questi anni sono arrivate anche nuove famiglie da incontrare. Vado per camminare con un popolo. Mi ha colpito una parola del Papa al Convegno ecclesiale di Firenze sui pastori: “Oltre alla preghiera, quello che fa stare in piedi un pastore è la sua gente”. Chiedo alla comunità di Ospitaletto di aiutarmi a "stare in piedi", a vivere bene la fede, io mi spenderò perché la fede della comunità cresca e l’incontro con Gesù possa dare vita in abbondanza a tutti.

A Ospitaletto ritrovi la figura a te cara di San Giacomo...

Ho vissuto, come tanti, il cammino di Santiago anni fa. Mi ha colpito. La vita stessa è cammino. “Chi cammina verso Dio – diceva Gregorio di Nissa – va da un inizio a un nuovo inizio”. Guardando a San Giacomo vedo il richiamo all’intimità con Gesù, alla fede appassionata e all’ospitalità come stile. Il patrono dice molto e deve ispirare l'identità di una comunità. Per questo, prima di fare l’ingresso, tornerò a Compostela ad abbracciare San Giacomo. Pregherò perchè ispiri i nostri passi.

LUIGI ZAMELI 21 mag 2021 11:33