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Brescia
di MASSIMO VENTURELLI 09 apr 2020 08:19

O croce, benedici Brixia fidelis

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Dopo la celebrazione della Passione del Signore, intorno alle 16.15, il vescovo Tremolada percorrerà le vie del Centro storico con la reliquia della Santa Croce benedicendo Brescia. Dalle 15 la diretta televisiva su Teletutto e Super Tv

L’immagine del vescovo Tremolada che, al termine della celebrazione della Passione di Cristo, nel pomeriggio di venerdì 10 aprile, attraversa le città deserta portando la reliquia insigne del tesoro delle Sante Croci per impartire, in alcuni luoghi simbolo di Brescia, la sua benedizione resterà nella storia. Dopo il ricordo del cammino di Gesù verso la morte in croce, mons. Tremolada ripercorre una nuova Via Crucis, sostando in sette luoghi simboli del centro e benedicendo con la croce, simbolo della vittoria della vita sulla morte, le tante dimensioni della comunità colpite duramente dall’epidemia.

Forza. La sua è una benedizione che non intende solo lenirne i dolori e le sofferenze di queste settimane, ma anche la città, la comunità nel suo insieme, perché trovi la forza per rialzarsi e, più e meglio di prima, tornare a fare grande Brescia. Quella del Vescovo con la Santa Croce è una benedizione che si rifà all’epigrafe scolpita sulla facciata di palazzo Loggia, “Fidelis Brixia fidei et iusticiae consecravit” che nei secoli è diventata un punto di riferimento per la città, per la sua crescita, per le tante ripartenze dopo momenti bui e difficili.

Vescovado. Dopo avere lasciato la Cattedrale la tappa in piazzetta Vescovado, davanti all’episcopio, nel segno di quella fedeltà alla Fede che Brescia ha dimostrato e dimostra di coltivare. La benedizione è per la comunità diocesana, per quella parte di Chiesa che vive in Brescia, nel suo insieme. Il cammino del Vescovo prosegue poi verso lo scalone del Teatro Grande. Nel segno della fedeltà alla bellezza in questo luogo simbolo è prevista la benedizione per il mondo della cultura che Brescia, città delle università, delle case editrici, dei musei, ha sempre coltivato, a dispetto di luoghi comuni infondati.

Ingegno. La terza benedizione è quella che il Vescovo impartisce in piazza Vittoria, idealmente scelta come luogo simbolo della Brescia che lavora, produce, innova e rinnova la sua fedeltà all’ingegno, all’intraprendenza. Pochi passi ancora e, davanti alla chiesa di Sant’Agata, la benedizione di mons. Tremolada per le parrocchie, le famiglie, l’impegno di tanti laici che hanno saputo tradurre in opere e azioni la fedeltà alla misericordia. In piazza Loggia, luogo in cui hanno sintesi le tante ferite che la città ha conosciuto nel corso della sua storia, e nella fedeltà alla memoria la comunità trova la capacità di rialzare sempre la testa, il Vescovo è chiamato alla quinta benedizione, quella appunto alla città che non si è mai rassegnata ed è stata capace di risposte importanti alle sofferenze del corpo e dello spirito.

Istituzioni. Il tragitto per il cortile del Broletto è breve. Qui, nel luogo che rappresenta idealmente tutte le dimensioni della brescianità, nel solco della fedeltà alla giustizia, la benedizione per le istituzioni, perché tutte, come in questi giorni, sappiano dare il meglio delle loro capacità per la ripartenza questa prova.

Città. L’ultima benedizione è quella che Tremolada impartisce alla città dal sagrato della cattedrale. Una sorta di consacrazione alla Santa Croce. Tanti sono i gesti di solidarietà che fanno di Brescia una città “casa-comune”.

MASSIMO VENTURELLI 09 apr 2020 08:19