lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
Brescia
05 ott 2023 11:32

Organo Antegnati: concluso il restauro

L’organo Antegnati-Serassi del Duomo Vecchio di Brescia, per qualità e quantità dei materiali conservati, è uno degli strumenti più importanti e pregevoli dell’organaria rinascimentale italiana. A causa del suo cattivo stato di conservazione, si è reso necessario un accurato restauro a cura della ditta Mascioni di Azzio (VA). Il restauro ha interessato anche la cassa rinascimentale dell'organo, opera dello scultore bolognese Battista Piantavigna (1537).

Nel corso degli interventi sono stati rinvenuti affreschi del Romanino dati per perduti ma citati in una fonte manoscritta seicentesca. Durante i lavori di restauro all’organo si è rilevato che sotto le scialbature di calce bianca posta sugli intonaci ai lati del monumentale palco erano presenti piccole porzioni di lacerti di affresco. È stato fatto un approfondimento e si è visto che gli affreschi erano presenti sotto tutte le parti di scialbo. La Soprintendenza competente, dopo avere visionato le opere e ritenuto la scoperta eccezionale, ha autorizzato le operazioni di descialbo: sono apparse 12 figure, otto di musici dipinti all’interno del quadro scenico del fronte dell’organo e 4 figure di astanti, due per lato, che sono ubicati all’esterno della quinta incorniciata dalle colonne dell’organo.

Le splendide ante d’organo di Girolamo Romanino raffiguranti Natività, Sposalizio e Visitazione della Vergine (1539) sono state riposizionate nella loro collocazione originale: i telai sono stati fissati alle colonne girevoli che fiancheggiano le canne dell'organo. Sarà quindi possibile ai visitatori ascoltare la straordinaria musicalità dell’organo e ammirare i dipinti del grande pittore visibili sia ad ante aperte, sia ad ante chiuse.

La presenza di un organo nella Rotonda di Santa Maria di Brescia risale agli albori del 1400. Dagli organari D’Alemagna agli Antegnati, da Traeri ai Serassi, da Tonoli fino all’ultimo intervento di restauro nel 1959 ad opera di Armando Maccarinelli, in oltre cinquecento anni gli organi della cattedrale di Brescia hanno subito innumerevoli modifiche e rifacimenti. Lo strumento attuale porta la firma dei Fratelli Serassi di Bergamo che, nel 1823, presentarono alla Fabbriceria del Duomo il progetto della loro opera. Quello che veniva proposto, su imposizione dalla committenza, prevedeva in realtà il riutilizzo di tutto il materiale fonico antico, appartenente in larga parte al precedente organo costruito nel 1536 da Gian Giacomo Antegnati. Il materiale antegnatiano contenuto nell’attuale strumento rappresenta dunque il più antico e cospicuo nucleo di canne realizzate da Gian Giacomo.

L’organo è stato completamente restaurato dalla ditta Fratelli Mascioni e rimontato. I grandi mantici sono stati collocati nella sala retrostante, appositamente predisposta. I somieri (casse che ricevono l'aria immessa dai mantici per trasmetterla alle canne) dei contrabbassi (le canne dei registri più gravi) con le lunghe canne in legno sono stati posizionati all’interno della cassa antica liberando la vista dei ritrovati affreschi del Romanino. Il somiere maestro e i sussidiari sono stati collegati a tastiera e pedaliera. La maggior parte delle canne, dopo il meticoloso restauro, sono state collocate nelle originarie posizioni.

I mantici sono stati aperti e puliti e sono stati reimpellati dopo aver rimosso le vecchie pelli esaurite. Le condotte portavento sono state restaurate riparando le fessurazioni, sostituendo le guarnizioni e ripristinando la tinteggiatura originale. Le meccaniche sono state restaurate ed integrate dove mancanti. La tastiera è stata ricostruita secondo misure e sagome originali, in tasti delle note naturali sono stati rivestiti in ebano e quelli delle note alterate in noce, con placcatura in avorio gentilmente donata da un privato.

La pedaliera è stata ricostruita secondo il tipo “a leggio”, con misure dedotte dall’organo Serassi della chiesa di S.Oliveto. Il restauro delle canne ha richiesto un grande impegno per la rimozione del “cancro dello stagno” che aveva aggredito buona parte delle canne “Antegnati”.

È ora iniziata la delicata fase di intonazione e di accordatura che proseguirà nelle prossime settimane, al termine della quale l’organo potrà tornare a suonare. Il 19 novembre è previsto un concerto di inaugurazione.

05 ott 2023 11:32