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di ROMANO GUATTA CALDINI 04 ott 2019 06:44 Ultimo aggiornamento 03 ott 2019 11:44

Unitalsi e Vescovo a Lourdes

Sono 400 i pellegrini bresciani, e altrettanti se ne aggiungeranno da altre città lombarde, che dal 6 al 10 ottobre parteciperanno al Pellegrinaggio regionale con gli ammalati dell’Unitalsi

“Non le prometto di renderla felice in questo mondo, ma nell’altro”. È questo il tema pastorale – le parole furono pronunciata il 18 febbraio del 1858 dalla Vergine nel corso della prima apparizione a Bernadette – che caratterizzerà il pellegrinaggio diocesano a Lourdes con l’Unitalsi (Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali), dal 6 al 10 ottobre, guidato dal vescovo Pierantonio Tremolada. È una lunga storia di carità quella dell’Unitalsi, nata per volontà del nobile Giovanni Battista Tomassi. Dal 1903 è alimentata dall’operosità gratuita di volontari che si impegnano per organizzare, accompagnare e assistere durante i pellegrinaggi le persone con disabilità, malate, anziane o bisognose di aiuto.

Pellegrini. Saranno 400 i bresciani che partiranno alla volta della cittadina francese, chi in pullman chi in aereo. Da Como, Sondrio, Busto Arsizio e Varese si aggiungeranno altrettanti partecipanti. Il primo pellegrinaggio di mons. Tremolada a Lourdes, come vescovo di Brescia, avviene in concomitanza con il 175° anniversario della nascita di Bernadette (7 gennaio 1844). L’11 febbraio 1858, Bernadette Soubirous, a quattordici anni, esce dal “Cachot” con sua sorella e un’amica per andare in cerca di legno secco sulla riva del Gave, a Massabielle. Bisognava riscaldarsi. Tutto incomincia con il rumore del vento tra i pioppi. Nel cavo della roccia Bernadette scorge una “Signora vestita in bianco, credevo di sbagliarmi. Mi sfregavo gli occhi … Guardai ancora e vidi sempre la stessa Signora”. La Vergine Maria le apparve diciotto volte tra febbraio e luglio. Rivelerà il suo nome il 25 marzo. È la 16ª apparizione. Gli altri incontri sono per la maggior parte silenziosi. La terza volta, il 18 febbraio, Bernadette ode le prime parole della Signora: “Volete farmi la grazia di venire qui per quindici giorni”. Il 24 e 25 febbraio, a metà dei quindici giorni, Bernadette riceve un messaggio: “Pregate per i peccatori” e la Signora le chiede di “andar a bere e lavarsi alla fontana”. Dopo aver grattato la terra fangosa in fondo alla “Grotta”, Bernadette scopre una sorgente. Il 2 marzo la giovane riceve dalla Signora una doppia missione: “Andate a dire ai sacerdoti che si venga qui in processione e che si costruisca qui una cappella”. Attraverso questi incontri sorprendenti, Bernadette Soubirous comprende, grazie a Maria, che Dio si interessa di lei, che si fa prossimo dei più poveri, coloro che il mondo emargina e ignora. Durante tutto questo periodo Bernadette non si lascia intimidire né da chi la interroga né dalla folla. Rimane semplice e vivace: “Sono incaricata di dirvelo – sottolineava – non di farvelo credere”. Sarà in seguito accolta all’ospizio di Lourdes, tenuto dalle Suore della Carità di Nevers. “Così – riporta la brochure di presentazione del pellegrinaggio – coloro che fanno questa esperienza di povertà conoscono già, un poco, il regno dei cieli. Viene loro promesso, certo. Ma ne fanno anche una qualche esperienza. Proprio nel modo giusto in cui affrontano i problemi. E dunque grazie a loro, è anticipato, almeno in parte, sulla terra”.

ROMANO GUATTA CALDINI 04 ott 2019 06:44 Ultimo aggiornamento 03 ott 2019 11:44