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Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 28 set 2018 10:11

Un uomo di parola

Il tre volte candidato all’Oscar Wim Wenders propone un irripetibile incontro con uno dei soggetti più affascinanti del mondo: papa Francesco

“Gesù Cristo e San Francesco d’Assisi sono la punteggiatura rivoluzionaria di un’esperienza filmica dedicata alla tenerezza, all’umorismo e alla speranza”. Così Arianna Prevedello, responsabile della comunicazione dell’Acec, presentando la collaborazione con Universal in occasione dell’uscita in sala (dal 4 al 7 ottobre) di “Papa Francesco - Un uomo di parola”, film con il quale “Wim Wenders lancia un grido pieno di anima a sostegno di questo nostro mondo così provato”. Domenica 7 ottobre alle 20.30, nella Sala della Comunità Santa Giulia del Villaggio Prealpino, il critico cinematografico Matteo Asti presenterà l’ultima fatica di Wenders, alla presenza del vescovo Tremolada.

Sale. Nel Bresciano altre 9 Sdc hanno inserito il film nella propria programmazione: Sereno a Brescia (dal 5 all’8 ottobre), San Giovanni Bosco ad Agnosine (dal 6 al 7 ottobre), San Giovanni Bosco a Esine (dal 4 al 7 ottobre), Astra a Lumezzane (dal 6 al 7 ottobre), Politeama a Manerbio (dal 5 al 7 ottobre), San Costanzo a Nave (dal 6 al 7 ottobre), Aurora a Pavone Mella (dal 4 all’8 ottobre), Aurora a Pontevico (dal 5 al 7 ottobre) e Corallo a Villanuova (domenica 7 ottobre). Tutte le serate hanno inizio alle 20.30: ingresso intero 7 euro, 5 ridotto.

Incontro. Wenders propone un irripetibile incontro con uno dei soggetti più affascinanti del mondo: papa Bergoglio, in occasione del quinto anniversario del Pontificato. Ottenuto un permesso senza precedenti per incontrare più volte il leader religioso dopo la sua elezione, Wenders e la sua squadra, nel corso di diversi anni, hanno intervistato il Papa e ottenuto l’accesso a filmati d’archivio su di lui e sui suoi viaggi in tutto il mondo. “Il Vaticano – ha dichiarato il regista – mi ha garantito che avrei avuto carta bianca e l’accesso privilegiato agli archivi, oltre al final cut del film. Abbiamo avuto quattro lunghi incontri/intervista con Papa Francesco, per quattro pomeriggi nel corso di due anni. Ne abbiamo girati tre al chiuso in vari luoghi del Vaticano e uno in un giardino, ma ancora all’interno delle mura vaticane”. Il risultato di questi incontri e dello studio dei materiali disponibili è un potente messaggio di compassione, umanesimo e unità. “Fin dall’inizio, ‘Papa Francesco – Un uomo di parola’ – ha sottolineato Wenders – avrebbe dovuto essere, più che un tradizionale film biografico, un viaggio personale con il Santo Padre. Volevo che al centro di questo documentario ci fossero le idee del Papa e il suo messaggio, il suo lavoro di riforma e le sue risposte alle domande globali di oggi”. L’obiettivo è il coinvolgimento del pubblico attraverso un’ideale interlocuzione fra il protagonista e gli spettatori: “Ho ideato il film – continua – sia dal punto di vista visivo che narrativo, nella speranza di coinvolgere il pubblico in una sorta di faccia a faccia con il Papa, stabilendo un dialogo tra lui e, letteralmente, il mondo”. Durante le riprese papa Francesco “è stato assolutamente spontaneo, diretto e disponibile in tutte le sue risposte”. In un’epoca di profonda sfiducia nei confronti dei politici e degli uomini di potere, in cui bugie, corruzione e fake news sono all’ordine del giorno, “il film – sono ancora parole del regista – ci mostra un uomo che mette in pratica ciò che predica, conquistandosi così la fiducia di persone di tutto il mondo, di tutti i credi religiosi, culturali e sociali”. “Ecco perché penso – chiosa il regista – che questo non sia solo un film per i cattolici o i cristiani. Il Papa ha, letteralmente, spalancato le sue braccia verso tutti”.

ROMANO GUATTA CALDINI 28 set 2018 10:11