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Brescia
di MASSIMO VENTURELLI 31 mag 2018 09:18

Valentino Vago nel Duomo di Brescia

La mostra visitabile in Duomo vecchio sino al 24 giugno intende rendere omaggio, a pochi mesi dalla sua scomparsa, a Valentino Vago, uno dei più sensibili interpreti dell’arte sacra nell’età contemporanea, proponendo opere riferibili a diverse fasi della sua parabola creativa

È stata inaugurata il 27 maggio la mostra “Nella luce. Valentino Vago nel Duomo di Brescia”, curata da Paolo Sacchini, direttore della Collezione Paolo VI – arte contemporanea, in collaborazione con mons. Alfredo Scaratti, parroco della Cattedrale. La mostra visitabile in Duomo vecchio sino al 24 giugno intende rendere omaggio, a pochi mesi dalla sua scomparsa, a Valentino Vago, uno dei più sensibili interpreti dell’arte sacra nell’età contemporanea, proponendo opere riferibili a diverse fasi della sua parabola creativa.

Lavori. I lavori in mostra, selezionati da Vago ancora in vita, coprono un arco temporale che va dal 1981 al 2017: un corpus ristretto ma rappresentativo per descrivere il percorso compiuto dall’arte sacra di Vago – che procede di pari passo con l’arte ambientale – partendo dalle opere più datate, in cui i soggetti sacri appaiono quasi espliciti, fino a giungere a quelle recenti, dove la figurazione si perde nella luce e nel colore e il senso del sacro è ancor più enfatizzato.

Ruolo. La sua vicenda artistica parte dalla narrazione per giungere all’astrazione, dove luce e colore giocano un ruolo fondamentale, indeterminatezza e infinità divengono sinonimi, conferendo ai suoi lavori un magnetico senso di rapimento estatico. L’astrazione di Vago è pulsante di significati ed emozioni, composta da un colore pieno di energia, assottigliato ed instabile, e per questo viene definito il Rothko italiano: nelle sue opere l’idea di Dio è rappresentata scevra da ogni retorica, in grado di conferire sentita profondità alle forme della raffigurazione di Cristo, evitando al contempo il rischio di rappresentazioni anacronistiche.

Luce. “Valentino Vago – è il commento di Paolo Sacchini – è sempre riuscito a evocare la sfera del metafisico, senza cedere alla tentazione di una sua impossibile descrizione, attraverso una pittura allo stesso tempo delicata e intensa, letteralmente intrisa di luce e di colore e capace di trasportare lo spettatore in una dimensione sovrasensibile e anzi ‘totalmente altra’ (avrebbe detto Rudolf Otto) attraverso la dolcezza straordinaria delle sue tinte e del suo stesso ductus pittorico che appare sempre molto controllato negli esiti nonostante la felice spontaneità della sua mano”. “Nella luce”, a ingresso libero e realizzata grazie alla collaborazione della Collezione Paolo VI e dell’Archivio Valentino Vago, è visitabile in Duomo Vecchio a Brescia tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 18. Per ulteriori informazioni è possibile contattare info@collezionepaolovi.it

MASSIMO VENTURELLI 31 mag 2018 09:18