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Lograto
di MASSIMO VENTURELLI 02 set 2021 07:33

A confronto col Vescovo sul valore della parola

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Questa sera alle 20.45 all'oratorio di Lograto, per la festa di "Voce", il drammaturgo Marco Archetti e Francesca Bazoli, presidente dell'Editrice Morcelliana in dialogo con il vescovo Tremolada a partire da "Il tesoro della Parola", la sua ultima lettera pastorale

Per un altro anno ancora si rinnova, nell’ambito della festa con cui “Voce” dà avvio a un nuovo anno sociale, l’appuntamento che vede a confronto il vescovo Tremolada con esponenti del mondo della cultura e della società bresciana, sul tema scelto per la lettera pastorale. “Il tesoro della Parola” vede il dialogo all’oratorio di Lograto, questa sera alle 20.45, tra il Vescovo, Marco Archetti e Francesca Bazoli, trasmesso in diretta sui canali social di “Voce”. Francesca Bazoli , avvocato e presidente della Fondazione Brescia Musei e dell’Accademia Cattolica, presiede anche il cda dell’Editrice Morcelliana, realtà di spicco nell’ambito dell’editoria cattolica bresciana. Marco Archetti 45 anni, scrittore, collaboratore de “Il Foglio” è il drammaturgo di punta del Centro teatrale bresciano. Autore, tra l’altro, del testo portato in scena da Lella Costa “La parola giusta” dedicato alle stragi di piazza Fontana a Milano, del 1969 e di quella di piazza Loggia del 1974, affronta in questa intervista il suo rapporto con la parola.

“La parola è sempre stata per me una sorta di incantesimo. Sin da bambino sono stato attratto dalle parole; esercitavano su di me un potere particolare, una sorta di magia. Ricordo, in particolare, un amico di famiglia che aveva un lessico molto forbito. Restavo a bocca aperta ad ascoltarlo, anche se non capivo nulla di quello che diceva. Ero affascinato dal suono e dalla bellezza delle parole che pronunciava e che restavano sospese nell’aria. Ancora oggi è l’atteggiamento che nutro nei confronti della parola e dell’uso che se ne fa nella narrazione”. Così Marco Archetti racconta delle origini del suo rapporto con la parola che, negli anni, è diventata per lui come la creta per lo scultore: elemento da plasmare con la forza della creatività. Autore romanzi,di testi teatrali e di tanto alto ancota continua tenacemente a nutrire per la parola una sorta di venerazione, a dispetto di un tempo in cui questa è sempre più esposta ai pericoli che derivano dai suoi usi scriteriati. Per questo condivide appieno la definizione che mons. Tremolada, nella nuova lettera pastorale dà della parola.

Per il Vescovo la parola è un tesoro: una definizione su cui un drammaturgo non può che trovarsi d’accordo...

La definizione che il Vescovo dà della parola come di un tesoro colpisce profondamente la mia sensibilità di scrittore e anche di lettore, seppure a un livello dilettantesco, di quella Scrittura a cui mons. Tremolada ha voluto dedicare la sua lettera pastorale. Da scrittore condivido sul piano estetico l’idea che la parola costituisca un grande tesoro. Come lettore e ascoltatore della Parola, sono rimasto profondamente colpito da quel passaggio della lettera in cui il Vescovo la definisce come una costante convocazione. Mi sembra un concetto valido non solo per le Sacre scritture, ma per la parola tout court.

Cos’è oggi che minaccia questo tesoro?
Tutto! Quella attuale, da questo punto di vista, è un’epoca molto complicata, in cui tutto sembra lavorare contro l’evocazione di una parola giusta, di una parola profonda, non effimera. Quando il Vescovo parlando della Parola afferma che non si tratta di emozioni passeggere, esprime un’idea valida anche per la parola con la p minuscola con cui ogni giorno, come lettore e come scrittore, mi confronto. In un momento come quello attuale in cui tutto è passeggero, rischia di esserlo anche la parola perché usata spesso in maniera superficiale, stupida. Nelle occasioni in cui ho modo di incontrare i più giovani cerco di ricordare loro che la parola crea il mondo, che le parole che usiamo determinano i nostri atti, la qualità del nostro pensiero.

C’è un antidoto all’abuso, all’uso distorto che oggi si fa della parola?

Sì, ed è dentro a ciascuno di noi. Ogni persona al suo interno ha le potenzialità e le risorse per opporsi alla deriva a cui abbiamo fatto riferimento. Certo, deve compiere uno sforzo per farle emergere. Come? Trovando nella quotidianità uno spazio, attraverso la lettura, di confronto con la parola. Dedicare ogni giorno un po’ di tempo alla lettura non è un furto commesso ai danni dei ritmi frenetici della vita, ma un modo per fare sì che la parola diventi elemento centrale nella propria crescita. Personalmente cerco di dedicare ogni giorno un’ora alla lettura, isolato da tutto e da tutti. Difficile? No, se veramente si considera questo come un antidoto, una terapia per arginare i rischi a cui è esposta la parola.

Nella lettera pastorale mons, Tremolada usa per la parola questi aggettivi: amica, vera, affidabile, seria… Li condivide, ne aggiungerebbe altri?

Sì, e ancora di più mi ritrovo nella domanda che pone sulla capacità che oggi la parola ha di scaldare il cuore. A cosa stiamo concedendo oggi la possibilità di scaldare i nostri cuori? Sono le parole effimere, vuote da cui siamo circondati, che magari sono le stesse a cui ognuno di noi fa ricorso nella sua quotidianità? Nessuno deve chiamarsi fuori da queste domande. Tutti siamo corresponsabili del proliferare delle parole inutili.  

Dal 9 settembre, poi, prenderà il via il percorso di presentazione della lettera pastorale alla Diocesi. Cinque gli appuntamenti in programma: il primo, il 9 settembre alle 20.30, è si terrà all'oratorio di Leno ed è riservato alle persone impegnate nel sociale. Il 16 settembre, sempre alle 20.30, ma al Centro pastorale Paolo VI, in via Gezio Calini a Brescia sono attese associazioni, gruppi, movimenti. L'incontro del 23 settembre nella Sala della Comunità di Sabbio Chiese è, invece, dedicato a catechisti ed educatori. La settimana succesiva, giovedì 30 settembre, nella Sala della Comunità di Esine la prestentazione per i membri del consigli pastorali parrocchiali, Giovedì 7 ottobre, infine, all’oratorio di Castelcovati l'appuntamento per i genitori dei ragazzi che stanno seguendo il cammino dell'Icfr.

Sempre sul tema della parola, poi, il Vescovo sarà ospite il 17 settembre del festival "LeXGiornate" 

MASSIMO VENTURELLI 02 set 2021 07:33