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Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 24 gen 2018 08:31

Brescia: insieme per non dimenticare

Sono moltissime le realtà che, coordinate da Comune e Casa della Memoria, si sono unite per mettere a punto il fitto calendario di iniziative per il Giorno della Memoria

Un lunghissimo calendario di iniziative per non dimenticare. Per un altro anno ancora a Brescia (ma avviene lo stesso in tutti i Comuni della provincia) tante realtà si sono messe insieme, coordinate dalla Casa della Memoria e dal Comune per ribadire la volontà di fare del 27 gennaio, Giorno della memoria, non una semplice occasione per riflettere su una delle pagine più tristi nella storia dell’umanità, ma per ribadire che senza una costante opera di educazione alcuni aberrazioni del passato possono fare ritorno.

“L’antisemitismo è lo specchio dei difetti del singolo, della società civile e del sistema statale. Dimmi di che cosa accusi gli ebrei e ti dirò chi sei”.

È all’insegna delle parole di Vasilij Grossman, tratte da “Vita e destino”, che si articola il fitto programma di iniziative presentato in vista del 27 gennaio, Giorno della memoria. Brescia si prepara all’anniversario con un ciclo di iniziative per commemorare le vittime della Shoah e ricordare coloro che si sono opposti al progetto di sterminio. “Come ogni anno – ha sottolineato  Marco Fenaroli, assessore con delega alla Casa della Memoria – abbiamo preparato il programma coinvolgendo al massimo le associazioni e le altre realtà per costruire momenti culturali che spaziano dal teatro alle lezioni accademiche”.


Fra i momenti centrali della giornata figura l’appuntamento al San Barnaba con il dialogo fra gli studenti del Lunardi e i componenti (tutti avvocati ndr) della “Compagnia attori convenuti di Firenze”. Verranno portate in scena le testimonianze dei legali e dei magistrati detenuti in carcere o internati nei lager. L’evento, nato in collaborazione con la Camera penale di Brescia, è particolarmente significativo, ha sottolineato Fenaroli, considerato che quest’anno ricorre l’80° anniversario dalla promulgazione delle leggi razziali. L’assessore, però, le definisce “razziste”, perché il termine “razziale sminuisce la gravità delle scelte fatte dal regime e avvallate dalla monarchia”. Al  termine del dialogo fra attori e studenti seguirà un corteo per la commemorazione al monumento del deportato in piazzale Cremona.

Antisemitismo, nuove forme di discriminazione, cultura e indifferenza sono i temi affrontati in questa pagina dall’assessore Fenaroli.

In un periodo caratterizzato dalla recrudescenza dei fenomeni d‘intolleranza quanto è importante far sì che questo anniversario non si esaurisca in una mera celebrazione?

L’intento, da decenni, è offrire momenti di riflessione. Il dato materiale è l’estensione in tutta la provincia delle iniziative. Trovo necessario riflettere su come sia stato possibile, nel secolo scorso, che nel cuore dell’Europa il fascismo e il nazismo siano stati in grado di organizzare sistemi totalitari e razzisti. Certi fenomeni vanno ricondotti all’impoverimento, alla disoccupazione, a un clima di guerra a livello mondiale che stringe gli spazi di democrazia, rendendola un bene superfluo.


Quali sono gli antidoti al razzismo?

Sicuramente la cultura è il principale, insieme alla giustizia sociale, al saper farsi carico dei problemi vissuti dalle persone: da quelle che si sono impoverite a quelle che non vedono alcuna speranza nel domani. È in un simile contesto che entra in gioco l’operazione di menzogna e violenza. Viene costruito un nemico, spesso l’ebreo, oppure l’immigrato, soprattutto se in cerca di asilo politico. Si trova sempre un capro espiatorio. Ce lo insegna la Bibbia.


Liliana Segre, nei giorni scorsi nominata senatrice a vita, nella sua prima uscita pubblica ha invitato gli studenti a non essere indifferenti. Quali pericoli si celano se tutti volgono lo sguardo altrove?

Quando la vittima non siamo noi, quando chi viene vessato non è qualcuno a noi vicino, ci sembra che tutto vada bene. Tutto questo è contrario al principio di solidarietà, il cui rispetto è preteso dalla nostra Costituzione. L’art. 2 è breve ma fondamentale così come la seconda parte dell’art.1: “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Non c’è una libertà senza freni, senza limiti, se non quelli individuati proprio a seguito della Seconda guerra mondiale, dopo gli stermini, la distruzione del popolo italiano trovatosi in ginocchio e ferito profondamente dalla guerra. Nacquero così i tre principi fondanti: lavoro, solidarietà ed eguaglianza.

Del lungo e particolarmente articolato, come già ricordato, programma messo a punto a Brescia, ricordiamo soltanto gli appuntamenti in programma sabato 27 gennaio, rimandando per il calendario completo al sito del Comune di Brescia www.comune.brescia.it.

La giornata di apre alle 9.30 all’Auditorium con la consegna da parte della Prefettura delle medaglie d’onore ai deportati e internati nei lager nazisti.

A seguire, nella stessa sede, su iniziativa di Anei, Anpi, Fiamme Verdi, Cgil, Cisl, Uil, Casa della Memoria e in collaborazione con Camera Penale di Brescia e Istituto “A. Lunardi”, la presentazione della Compagnia “Attori e convenuti di Firenze” “In quegli oscuri campi seminammo le nostre parole”.  Le testimonianze degli avvocati e dei magistrati detenuti in carcereo internati nei lager nazisti. Al termine seguirà un corteo per la commemorazione al monumento del deportato di piazzale Cremona. Qui, alle 12, l’omaggio delle autorità e della cittadinanza. Alle 15.30, al Teatro San Carlino, il Ctb propone la lettura de “Il compleanno”di Francesco Permunian con Roberto Herlitzka. Alle 18, su iniziativa dell’Anpi di Borgo Trento, Fiamme Verdi, Anei, Aned, Cgil,. Cisl e Uil, Casa della Memoria e associazioni di quartiere, prenderà il via da Borgo Trento una fiaccolata che si concluderà in piazza Militari bresciani caduti nei lager per un commemorazione di Paola Ricca e Riccardo Rubagotti. Alle 20.30, infine, nel ridotto del Teatro Grande il concerto “Voci di sommersi” promosso dalla Fondazione del massimo cittadino.

ROMANO GUATTA CALDINI 24 gen 2018 08:31