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Brescia
di REDAZIONE 13 dic 2019 08:00

La Regione in visita all'Audiofonetica

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Una delegazione della giunta regionale guidata dal presidente Attilio Fontana è stata ieri alla scuola di via S.Antonio in città, un esempio di integrazione e di accoglienza per lo svilupo integrale della persona attraverso l'educazione

Accogliere alunni sordi e udenti con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo integrale della loro personalità attraverso l’attuazione di un’articolata strategia didattica e scelte educative che salvaguardino il percorso educativo di ciascuno, strutturando un modello organizzativo che impiega ed orienta le proprie risorse ed energie verso il raggiungimento di un pieno vantaggio per i bambini sordi.

È  questo l’obiettivo della Scuola Audiofonetica di Brescia, fondata nel 1856, che ieri è stata visitata da una delegazione di Regione Lombardia guidata dal presidente Attilio Fontana insieme agli assessori regionali Melania Rizzoli (Istruzione, Formazione e Lavoro), Giulio Gallera (Welfare), Fabio Rolfi (Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi) Accompagnati dal presidente della “Fondazione Bresciana per l’Educazione Monsignor Giuseppe Cavalieri”, nata per volontà della Diocesi di Brescia, della Casa Primaria di Brescia dell’Ordine delle Canossiane, del Gruppo Foppa e dell’Opera per l’Educazione Cristiana e che dal 2013 gestisce struttura la  Pierpaolo Camadini, il governatore Fontana e gli assessori hanno constatato la validità delle metodologie didattiche utilizzate nella Scuola e incontrato alcune classi durante le ore di lezione.

“Ho apprezzato molto questa scuola – ha affermato il presidente Fontana - la sua organizzazione e la capacità di aiutare i bambini che hanno delle disabilità”. “La cosa che più mi ha impressionato – ha aggiunto – è il metodo utilizzato dagli insegnanti, sempre con il sorriso e tanto entusiasmo. Una realtà di cui Regione Lombardia è sicuramente orgogliosa e per questo sostiene anche economicamente”. “Un impegno sostanziale – ha sottolineato il presidente – che proseguirà anche per il prossimo triennio, garantendo continuità didattica e educativa a tutti gli alunni”.

Per riuscire a sostenere il carico di una responsabilità didattica così articolata, la scuola ha in organico un numero di insegnanti e operatori potenziato (di fatto un organico doppio rispetto ad un’analoga scuola) che permette di rendere flessibile la didattica e personalizzare gli insegnamenti.

Accanto agli insegnanti operano stabilmente assistenti alla comunicazione, assistenti ad personam (per il supporto all’autonomia), cinque logopediste, una psicologa, un medico audiologo/foniatra e un’audiometrista.

“Una realtà importantissima – ha spiegato l’assessore al Welfare Giulio Gallera – perché gli interventi sanitari oggi sono particolarmente significativi e aiutano moltissimo coloro che nascono senza sentire. Ricordiamo che in tutti gli ospedali lombardi, a due giorni dalla nascita, e così non avviene in tutta Italia, si fa un test per verificare se il bambino sente. Se ci sono criticità, si inizia immediatamente un percorso per portare ad avere un impianto entro i primi due mesi.”

“In queste scuole si consente a coloro che hanno un impianto, una protesi, di sviluppare le proprie competenze e a vivere in maniera integrata: la straordinarietà di questa scuola – ha detto ancora Gallera - è che vede i bambini non udenti condividere spazi, lezioni e tempo con bambini che hanno anche altre disabilità”

“La Scuola di Fonetica è un ‘unicum’ nella storia e nella tradizione educativa italiana – ha chiosato l’assessore Rolfi – e questo giustifica l’attenzione che Regione ha avuto in passato e continuerà a fare, come ha assicurato il presidente Fontana. Integrazione scolastica diventa integrazione di vita”. “Brescia è una città che ha una ricca presenza di agenzie educative pubbliche e private – ha concluso Rolfi – e occupa un posto di primo piano a livello nazionale”.

La Scuola  Audiofonetica è composta da quattro ordini, dal nido alla secondaria di primo grado, ed è strutturata con lo scopo di garantire il miglior supporto didattico-educativo alle disabilità sensoriali sin dall’età infantile. Essa accoglie alunni sordi e udenti con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo integrale della loro personalità attraverso l’attuazione di un’articolata strategia didattica e scelte educative che salvaguardino il percorso educativo di ciascuno, strutturando un modello organizzativo che impiega ed orienta le proprie risorse ed energie verso il raggiungimento di un pieno vantaggio per i bambini sordi. Attualmente sono 542 gli alunni accolti, di cui 57 sordi e 30 portatori di altre disabilità certificate.

La scuola garantisce una stretta integrazione tra attività didattiche ordinarie e servizi riabilitativi per gli alunni sordi, oltre al supporto plurispecialistico alle famiglie. La possibilità di ricorrere alla consulenza di professionisti con competenze e con ruoli differenziati (psicologici, educativi, didattici e riabilitativi) permette ai nuclei familiari di sentirsi presi in carico nella gestione del percorso di crescita dei figli, soprattutto di quelli con disabilità.

Tale modello, unico e preso d’esempio in tutta Italia, è reso possibile da una storica partnership tra pubblico e privato.  

Negli anni passati, in virtù di una convenzione tra Scuola Audiofonetica, Provincia di Brescia e Comuni di residenza degli alunni audiolesi, la Provincia erogava un contributo per ogni allievo non udente iscritto alla scuola. Dall’anno 2017, a seguito dell’approvazione da parte di Regione Lombardia delle nuove linee guida per lo svolgimento di servizi di assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale degli studenti con disabilità, nonché per la realizzazione da parte della Regione degli interventi per l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità sensoriali, la maggior parte dei contributi a sostegno dell’attività della Scuola Audiofonetica proviene da Regione Lombardia.

REDAZIONE 13 dic 2019 08:00