Vent’anni sull’aia: il gelato profuma di futuro

Dove il gelato profuma di terra e futuro. C’è un luogo, a Desenzano del Garda, dove il gelato non è solo una delizia, ma un racconto. È la storia di una famiglia, quella dei Cavaliere, che vent’anni fa ha trasformato un sogno rurale in un modello di sostenibilità: l’Agrigelateria sull’Aia – Corte Fenilazzo. Mercoledì 11 giugno, quel sogno ha compiuto vent’anni. E lo ha fatto circondato da chi crede che un’idea nata in campagna possa diventare un faro per l’agricoltura italiana. Da sempre allevatori di bovini, con l’esperienza di zia Maria Teresa, imprenditrice dalle grandi intuizioni, e grazie a quanto avviato dai genitori Rita e Attilio Cavaliere, i figli Roberto, Edoardo e Celeste con l’entusiasmo, il coraggio e la voglia di rinnovare hanno creato un team perfetto dove l’amore e la passione per la terra continuano a essere il motore del lavoro e dell’economia familiare, oggi anche con l’aiuto di figli e nipoti. La tavola rotonda “Agrigelato e Agrigelateria: una filiera nata in campagna che diventa modello sostenibile” ha riunito assessori, esperti, artigiani, comunicatori non solo per festeggiare, ma per guardare avanti, per porre le basi di un disciplinare nazionale del gelato agricolo, che tuteli origine, qualità, stagionalità. Perché il gelato di Corte Fenilazzo non è un semplice dessert. È latte munto la mattina e trasformato poche ore dopo, è stagionalità, è artigianalità. È il frutto di una filiera chiusa e trasparente, che abbraccia l’intera esperienza agricola: dai prati alla tavola. Nel video proiettato durante l’evento, scorrevano volti, mani, sorrisi. Ricordi di Expo, foto in bianco e nero, bambini diventati adulti, generazioni che si tramandano passione. A prendere la parola, tra gli altri, anche Donata Panciera, pioniera del gelato tradizionale: un’eco del passato che si fonde con l’energia del presente. La vera innovazione? L’aver creduto che la terra potesse parlare anche attraverso un cono. Che l’agricoltura non fosse solo lavoro, ma accoglienza, identità, gusto. Un anniversario che rafforza l’idea che questa visione, nata in una corte tra le vigne e le stalle, sia oggi una traiettoria da seguire. Vent’anni sono un traguardo. Ma per chi ha fatto del futuro una promessa da coltivare, sono solo l’inizio.
