lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
di DOMENICO FIDANZA 22 dic 2021 09:52

L'identikit del catechista

Chi è il catechista? Con la pubblicazione del Rito del Ministero del Catechista il 3 dicembre 2021, la Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti ha affidato alle Conferenze episcopali il testo base da tradurre e adattare nelle diverse comunità del mondo continuando il cammino di attuazione del Concilio.

Nel nostro immaginario, però, il catechista è colui o colei che accompagna il cammino e il percorso dei ragazzi e delle ragazze o i genitori nel cammino dell’iniziazione cristiana. È una visione limitata perché oltre al compito della catechesi, in terra di missione, al catechista sono affidate diverse forme di apostolato come la Lectio Divina comunitaria nell’impossibilità di celebrare l’eucarestia, la guida della preghiera comunitaria, l’assistenza ai poveri e il coordinamento delle attività pastorali.

Il nuovo Rito presenta rischi e opportunità! Il rischio è di sentirsi destinatari di un incarico e investititi di un ruolo, senza un vero discernimento, che porta ad una clericalizzazione del ministero o ad una semplice sostituzione dei ministri ordinati. L’opportunità è di continuare a chiedersi quale sia il volto della Chiesa dei nostri giorni e scoprire la reciprocità tra il ministero ordinato e i ministeri laicali per approfondire la teologia dei ministeri oggi; in questa prospettiva, il nuovo ministero permetterebbe una feconda collaborazione e una profezia per il continuo aggiornamento ecclesiale.

L’occasione del Sinodo ci offre la strada per avviare all’interno delle comunità e delle Diocesi, in dialogo con i Vescovi, un cammino sincero di ascolto, per delineare il volto del catechista e prendere coscienza dell’impegno missionario ed evangelizzante di ciascun battezzato. Il catechista non è soltanto un uomo o una donna di buona volontà, è testimone di un servizio stabile, in forza del sacerdozio comune che deriva dai sacramenti dell’iniziazione cristiana, con una “profonda fede e maturità umana, capace di accoglienza, generosità e vita di comunione fraterna dotato di formazione biblica, teologica, pastorale e pedagogica”.

Il Rito, presieduto dal Vescovo, si svolgerà durante la celebrazione eucaristica o la Liturgia della Parola; dopo l’ascolto della Parola seguirà un’esortazione, un invito alla preghiera e un testo di benedizione, al candidato sarà consegnato il Crocifisso con questo mandato: “Accipe hoc fídei nostræ signum, cáthedram veritátis et caritátis Christi, eúmque vita, móribus et verbo annúntia” (Accogli questo segno della nostra fede, cattedra della verità e dell’amore di Cristo, e annuncialo con la vita, con i comportamenti e con la parola). A me, a te… a tutti buon cammino di discernimento perché la nostra testimonianza parte e (ri)parte da qui!

DOMENICO FIDANZA 22 dic 2021 09:52