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di MARCO FOLLLINI 13 gen 2022 09:01

Quirinale. Un Risiko dall’enfasi esagerata

Da mesi ormai il Quirinale è l’argomento cruciale della politica italiana. Un gigantesco gioco del Risiko condotto con un’enfasi esagerata, quasi ossessiva, eppure con una cautela, una reticenza e un’ipocrisia ancora più esagerate. Tutto questo non è giustificato dai poteri del Capo dello Stato, che non sono così ampi. E non è neppure accompagnato da chiarezza e limpidità di progetti, a quanto pare.

Ora, verrebbe almeno da auspicare che lo scioglimento di questo nodo così intricato avvenisse già con la prima votazione. Perché se al bailamme di questa lunga vigilia si dovesse aggiungere lo stillicidio di giorni e giorni dedicati a voti inconcludenti e a prove di forza inutilmente allusive, il sistema rappresentativo ne ricaverebbe un significativo danno. Sarebbe come il conclave di Viterbo, privo dell’illuminazione dello Spirito Santo.

Il prossimo presidente sarà il primo di un’era che si potrebbe definire “post-populista”. La scelta ricadrà su un Parlamento eletto durante l’onda di piena della protesta antipolitica, poi riconvertito a scelte di sistema assai più canoniche e infine affacciato oggi su candidature che sembrano recare conforto a chi pensa che la politica sia fatta di esperienza, competenza, perfino mestiere. Si è cominciato con i grillini che chiedevano l’impeachment di Mattarella e si finisce con gli stessi che lo pregano di restare, tanto per fare un esempio. A questo punto i giri in giostra di tutti questi anni meriterebbero almeno di fermarsi al primo scrutinio.

MARCO FOLLLINI 13 gen 2022 09:01