Sì all'inclusione e alla solidarietà
La precisazione dei portavoce della campagna "Io accolgo Brescia"
Il 18 ottobre, per la decima volta, è stata organizzata la Marcia per l’Accoglienza e la Cittadinanza: duemila persone hanno sfilato per le vie della città per proporre una politica di pace e di fraternità.
Poco dopo, è stata preannunciata, con una locandina diffusa in rete, una riunione pubblica, prevista per il prossimo 15 novembre, sulla “Remigrazione”: il rimpatrio forzato di migranti, ritenuti non compatibili e assimilabili alla “cultura” nazionale e alle regole dei Paesi Occidentali.
Si tratta di una teoria, sostenuta dalla destra estrema in tutta Europa, secondo la quale è in corso una vera e propria “sostituzione etnica” dovuta al massiccio arrivo di persone straniere che, pertanto, dovrebbero essere cacciate dalle nostre città. La diffusione di questa aberrante ideologia trova, purtroppo, spazio e comprensione proprio in quei Paesi del nostro Continente dove le destre estreme hanno preso piede tra gli elettori, o, addirittura, governano.
A Brescia, non può e non deve avvenire un fatto simile.
L’imponente risposta che la città ha dato nel dicembre dell’anno scorso, dopo la squallida marcia, razzista e xenofoba, di alcuni gruppi di destra estrema alla stazione ferroviaria, dimostra che la nostra città, pur con le sue contraddizioni, è schierata per l’accoglienza, la solidarietà, nonché la pacifica convivenza di persone e culture diverse — i principî fondamentali della nostra Costituzione.
Convivenza ben rappresentata dalle cifre: i nuovi residenti a Brescia città sono 38.000, la provincia ne conta 155.000 (dati 31.12.2023), oltre a coloro che già hanno ricevuto la cittadinanza e che, complessivamente, provengono da 140 paesi diversi e da varie culture.
Per tutti questi motivi, abbiamo chiesto un incontro con il Prefetto, che ha dato celermente la propria disponibilità.
Razzismo e xenofobia non devono avere alcuna cittadinanza.
Come Associazioni e Organizzazioni, manterremo alta l’attenzione e dichiariamo nettamente la nostra contrarietà a iniziative come quelle richiamate. Nel contempo, chiediamo che le Istituzioni, nello svolgimento del loro ruolo, abbiano a vigilare ed intervenire su quanto viene proposto da questi gruppi ed a negare loro l’utilizzo di spazi pubblici.
Brescia è bella anche grazie a chi è venuto e viene da altri Paesi del Mondo; vogliamo che rimanga bella e giusta.
Per dire sì all’inclusione e alla solidarietà.