"Fiur de roéde" poesie di una comunità

“Fiur de roéde”: una raccolta di poesie e di attimi di vita di una comunità. È attraverso le sue memorie legate a Botticino, luogo protagonista di questo libro, che l’autore, Gio. Pietro Biemmi, cerca di salvare dall’oblio sensazioni e riflessioni legate al suo amato paese.
Grazie alla pubblicazione a posteri dell’opera, si realizza il sogno dell’autore, venuto a mancare nel 2021, di tramandare alle generazioni successive l’attenzione per l’ambiente della Valverde che offre ricordi da preservare, sensazioni da accudire, ma anche momenti di riflessione sulla fede. Quest’ultima era particolarmente cara al poeta, da lui definita “Fiur de roéde”, cioè “fiore tra i rovi”, che con i petali abbracciati intorno allo stelo richiama amicizia, rispetto e fiducia nei confronti di Dio e della comunità, nonostante l’incontro con i “rovi” rappresentati dalle difficoltà, dagli ostacoli e dalla negatività. Don Sandro Gorni, curatore della pubblicazione del libro, ricorda, infatti, Gio. Pietro Biemmi non solo in quanto scrittore e commediografo ma per la sua testimonianza umana, sociale e cristiana.
Il poeta di Botticino mirava, come leggiamo anche all’interno dei suoi scritti, a fotografare luoghi, persone e sentimenti scaturiti dal profondo del suo spirito, ma che parlano del “noi”, della memoria storica, culturale e, soprattutto, collettiva della Valverde. Al centro delle poesie troviamo la famiglia dell’autore, ma anche la contrada, il campanile, il santuario e la bellezza naturale del territorio di cui Biemmi riconosce e anima, attraverso le sue parole, ogni particolare, dai corsi d’acqua, alle cave, ai prati, ai boschi e i vigneti.
Il Paradiso della Valverde è evocato dal poeta attraverso le vivide sfumature del dialetto locale, che riescono a conferire in maniera autentica e diretta, non senza un po' di ironia, le gioie, ma anche, le fatiche dei momenti quotidiani della vita. Il dialetto porta all’essenza della cultura del posto, così come le poesie di Gio. Pietro Biemmi rimandano alla sua essenza, tanto che leggerle, come afferma Domenica Busi, concittadina dello scrittore, “è come incontralo sul sagrato della chiesa […] felice di condividere la sua ultima pensata”.