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di ADRIANO BIANCHI 23 apr 2020 09:06

A Messa ci torneremo con le regole

Ci dovremo attrezzare per le Messe: numeri chiusi, posti assegnati, entrata e uscita regolamentata, dispositivi di protezione, volontari e sanificazione frequente. O così o dovremo aspettare il vaccino. Saremo pronti?

Per i cristiani il tema delle Messe con la presenza del popolo è vitale . Forse non è tra le prime preoccupazioni del Governo mentre elabora la fase 2, ma per i credenti, sacerdoti in primis, lo è e si vede. Ne ha fatto accenno anche il Papa qualche giorno fa, in una Messa mattutina, parlando di una Chiesa senza sacramenti: “E questa non è la Chiesa: questa è la Chiesa di una situazione difficile, che il Signore lo permette, ma l’ideale della Chiesa è sempre con il popolo e con i Sacramenti. Sempre”. Il richiamo è forte e gli echi non sono mancati.

Vale la pena però ricordare che il tema va affrontato nella sua complessità.

Bando quindi alle semplificazioni dei tradizionalisti che ne fanno una bandiera per colpire la Chiesa e il Papa, quasi a dire che la gerarchia sia prona alle regole imposte dalle autorità civili. Chissà se qualcuno di questi ha pianto la morte di un parente in questo tempo, forse avrebbe una percezione diversa di come non ci si può permettere di essere superficiali. Bando poi alle strumentalizzazioni politiche di chi si ammanta di vernice cattolica a proprio uso e consumo. Sarebbe bello sapere se a Messa poi ci va davvero tutte le domeniche e se anche questa lotta è solo una facciata a scopo elettorale.

Sono convinto che a Messa dobbiamo tornarci, e in fretta. L’Eucarestia fa la Chiesa e solo la Chiesa, popolo di Dio, fa l’Eucarestia. Ne abbiamo bisogno. Ma in che modo potremo tornarci? In questo tempo urge essere propositivi ed esigenti. Ci torneremo con delle regole stringenti, le proporremo agli organi competenti e le dovremo rispettare. Ci dovremo attrezzare per questo: numeri chiusi, posti assegnati, entrata e uscita regolamentata, dispositivi di protezione, volontari e sanificazione frequente. O così o dovremo aspettare il vaccino. Saremo pronti? Intanto chiederemo alle autorità competenti e agli esperti di vagliare le proposte. Lo sta facendo la Cei e lo sta facendo la Diocesi. Ma poi bisognerà starci. Ci saranno sanzioni? Sì, già ci sono e ce ne siamo accorti. Gli sconti non sono ammessi per nessuno.

ADRIANO BIANCHI 23 apr 2020 09:06

3 Commenti

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Gianluigi

Buon giorno, sono pienamente d'accordo. La nostra volontà da Cristiani deve superare le "barriere" dell'ipocrisia mediatica e politica. La religione ha perso e sta perdendo tanta saggezza con gli anziani che ci hanno lasciato. A noi ed alle nuove generazioni dobbiamo dimostrare come il Vangelo ci guida in ogni passo che viene proclamato nelle Messe. Perderle non sentendosi partecipi sponsorizza l'ipocrisia sopra descritta. Buona salute a tutti

Paletti Silvana

Speriamo bene . Io ci voglio tornare a messa fare la comunione perché mi manca tanto e mi aiuta a essere migliore non le chiacchiere ma l'eucarestia

Attilio Negrini

Sono cristiano "e basta", cioè cattolico, e trovo fuori luogo e molto acida la polemica contro chi difende, magari talvolta esagerando, la tradizione della Chiesa. Concordo invece sulle strumentalizzazioni a scopo elettorale di certi cattolici ormai fagocitati da quello che Del Noce chiamava, profetizzandolo, "partito radicale di massa*. Ah non intendeva quelli? Eh già, affidare l'Italia e l'Europa al Cuore Immacolato di Maria, con in mano il rosario, ha dato molto fastidio a qualcuno. E certo, sarebbe bello sapere se l'affidante va a Messa tutte le domeniche, e dirlo ad alta voce al mondo intero col dito puntato, così oltre a dare una spallata alla retorica dei ponti e dei muri (molto "in" tranne quando bisogna attaccare qualcuno), ci sbarazziamo, finalmente, anche dell'abusata e male interpretata "chi sono io per giudicare", ovviamente alla faccia del bicarbonato di sodio!