lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
di CLAUDIO PAGANINI 28 gen 2016 00:00

Cercare maestri nuovi

Una bomba carta ha fatto clamore, ma è il silenzio che ne è conseguito a provocare terrore

La violenza fa rumore ma non paga. Così la “bomba carta” fatta esplodere da alcuni tifosi ultras e collocata nei locali del Gussago Calcio, ha fatto rumore ma non è servita a far maturare le coscienze. Molto meglio sarebbe mettersi attorno al tavolo per cercare di riflettere e di capire, per cercare soluzioni costruttive. Addentriamoci nelle regioni degli uni e degli altri.

Il Gussago calcio, ha stretto mesi fa un accordo con la squadra bergamasca dell’Atalanta nella ricerca di uno sbocco di qualità sportiva ed un’alleanza societaria, capace di offrire hai propri giovani atleti nuove competenze e speranze di gloria. Anche se Gussago è più vicino a Brescia che a Bergamo è un dato che in passato gli accordi con il Brescia calcio sono naufragati e che lo staff dell’Atalanta si avvale anche di pedagogisti, psicologi e formatori di primordine. Qualità e competenza che ci distanziano anni luce.

Per i tifosi bresciani, (Ultras e quindi “oltre le regole”) deve essere sembrato un affronto constatare che una società bresciana stringesse accordi con gli acerrimi nemici di sempre: gli atalantini! Il loro ragionamento, potrebbe essere stato: “Che ne è dell’identità bresciana se i bresciani stessi si alleano con i nostri nemici?”. Ciascuno ha le sue ragioni. Ma chi usa la violenza ha sempre torto! E poi ci sono principi che è bene richiamare a vantaggio di tutti. In primo luogo. È proprio un male voler ribadire l’identità bresciana? Il metodo degli Ultras a Gussago va condannato, ma da troppo tempo la brescianità pare una vecchia signora decaduta. Lo scrissi su Voce anche 5 anni fa: negli ultimi anni si sono spostate a Bergamo le sedi delle Banche, dell’editoria, del distretto scolastico, del traffico aereo… Pare che la brescianità sia divenuta incapace di eccellere ed investire.

A chi tocca riflettere, ricercare soluzioni al problema? In secondo luogo. La ricerca di nuovi maestri operata dal Gussago calcio, richiama il bisogno di formazione e di maestri. Il successo sportivo va di pari passo con la cultura sportiva, con il pensiero e l’educazione, con lo studio di modelli adatti all’uomo d’oggi. A Brescia esistono dei “pensatoi” poco utilizzati per sviluppare idee. Basti pensare all’Università cattolica ed alle tante istituzioni deputate a promuovere pensiero e ricerca. A chi tocca convocare tavoli di pensiero per togliere polvere antica ed accendere luce di speranza nuova? Una bomba carta ha fatto clamore, ma è il silenzio che ne è conseguito a provocare terrore.
CLAUDIO PAGANINI 28 gen 2016 00:00