Con cuore e mani
La scuola è iniziata e i bambini e ragazzi sono tornati sui banchi, con la loro testa, ma anche con il cuore e con le mani. La riflessione pedagogica, da molto tempo, mette in luce la necessaria connessione tra aspetti affettivi, cognitivi e pratico-motori che caratterizzano lo sviluppo umano, la conoscenza, la crescita, la maturazione e l’apprendimento. Si pensi, in tal senso, alle riflessioni di J.H. Pestalozzi che rileva la necessità di connettere la testa, il cuore e le mani, per lo sviluppo integrale della persona. Il filone del “Socio-Emotional Learning” (Sel), inserendosi in questa tradizione, ha rilevato negli attuali sistemi scolastici la necessità di prestare maggiore attenzione alle dimensioni socio-emotive dell’insegnamento, dell’apprendimento e dell’educazione.
Il rischio spesso, infatti, è quello di dare molto risalto alla dimensione cognitiva, alimentando una visione frammentaria dell’alunno, cogliendolo solo per uno dei tanti aspetti che lo contraddistinguono. Mediante modelli teorici e ricerche empiriche, il “Sel” ha accumulato evidenze che confermano la centralità della sfera socio-emotiva come dimensione fondamentale dell’educazione. Introdurre la prospettiva socio-emotiva a scuola, nel lavoro quotidiano con gli studenti, può aiutare a superare situazioni di demotivazione e malessere, disagio, così come può contribuire a ridurre la dispersione scolastica. In altri termini, può permettere di porre il benessere degli studenti e il loro coinvolgimento attivo al centro del processo educativo, promuovendo non solo il successo scolastico, ma anche la crescita personale e relazionale degli allievi.
Tale prospettiva rappresenta un significativo passo avanti, integrando dimensioni umane ed educative che sono imprescindibili per affrontare le sfide di una società sempre più complessa e interconnessa. Tante sono le urgenze presenti oggi nelle classi scolastiche, si pensi alle situazioni di fragilità, solitudine, difficoltà relazionali e ansia degli studenti. La scuola non può non considerare queste problematicità e, se vuole favorire la crescita e il benessere degli alunni, deve sostenerli e accompagnarli nell’acquisizione di competenze socio-emotive, come la conoscenza e la gestione delle emozioni, la consapevolezza sociale, le capacità relazionali e la presa di decisioni responsabili. L’integrazione di tali dimensioni nei percorsi educativi non solo favorisce il coinvolgimento attivo degli studenti, ma consente anche di rispondere con sensibilità e flessibilità alle esigenze e agli interessi specifici degli alunni e alle necessità di una comunità scolastica eterogenea e in costante trasformazione.