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14 gen 2016 00:00

Diventare creativi nella sostenibilità per non morire

A dieci anni dall’inaugurazione del Centro per le comunicazioni molte cose si sono trasformate nel mondo dell’editoria. È anzitutto cambiato il panorama nel mondo e in Italia in particolare

A dieci anni dall’inaugurazione del Centro per le comunicazioni molte cose si sono trasformate nel mondo dell’editoria. È anzitutto cambiato il panorama nel mondo e in Italia in particolare. In dieci anni (dal settembre 2006 al settembre 2015)si è generata una flessione dei ricavi complessiva di 1.485 milioni di euro (-51%). Questi i dati sui bilanci dei tre principali gruppi editoriali italiani, Rcs MediaGroup, Gruppo Espresso e Gruppo 24 Ore. A soffrire di più del calo dei ricavi è senza dubbio Rcs, che perde il 49%; un -47% registra il Gruppo Espresso, mentre il Gruppo 24 Ore -39%. Anche se i giornali locali hanno retto meglio la crisi non è sempre rosea nemmeno la salute dell’editoria bresciana dove sia le testate cartacee che quelle televisive sono entrate in sofferenza.

Alla fine dello scorso anno una notevole ristrutturazione ha interessato Teletutto e solo qualche mese fa il gruppo Athesis di Verona, controllante del quotidiano Bresciaoggi, ha ceduto l’emittente Brescia.tv al gruppo Telecolor di Cremona della famiglia Baronio. Anche in diocesi la Fondazione San Francesco di Sales è intervenuta per rendere più sostenibile il bilancio delle testate cattoliche, non senza sofferenze e qualche perdita. In particolare il fatto che la programmazione di Radio Voce possa raggiungere oggi solo la città. Il calo e la diversa fruizione da parte degli utenti dell’informazione in generale, la crescita del web e dei social media, le minori risporse pubblicitarie hanno costretto tutti a ripensarsi e a diventare creativi nella sostenibilità. È un processo permanente e una sfida quotidiana.

Anche per noi significa coniugare la continua trasformazione dei mezzi alla qualità dei contenuti e la credibilità con una relazione più costante con la chiesa e il territorio bresciano. Di questo dobbiamo dire grazie a molti che non smettono di credere al progetto che i vescovi Sanguineti e Monari poi ci hanno affidato e che con umiltà cerchiamo di perseguire.
14 gen 2016 00:00