I sì che diciamo al mondo
Di ritorno dal primo viaggio internazionale in Turchia e Libano, ci sta che il Papa scherzi con i giornalisti. Fino ad un certo punto, cioè fino a quando i giornalisti osano domandare che cosa è successo in Conclave. Risposta: “Io credo nel segreto del Conclave”. Amen. Finita così? Macché! “Se però volete sapere qualcosa di me, per capire chi è Prevost c’è un libro che vorrei citare: è “La pratica della presenza di Dio” di Fratello Lorenzo. È un libro molto semplice, di qualcuno che non firma neanche con il suo cognome. Descrive un percorso di spiritualità e di preghiera che puoi compiere nella tua vita e che si basa su una regola minima: permettere al Signore di guidarti”. Cosa che, aggiunge in vera e profonda confidenza, ha fatto lui stesso quando si è accorto che in Sistina crescevano i voti per lui: “Ho fatto un profondo respiro e ho detto: ‘Eccomi, Signore. Tu guidi il mio cammino’”. Non sono i gossip o le morbose curiosità a guidare la storia, ma i sì che diciamo al mondo e che permettono a Dio di guidarci. E valgono per tutti, dal Papa in giù (passando anche per i giornalisti).
