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di BARBARA BONOMI 29 ott 2015 00:00

Icfr: i frutti della verifica

L’impianto e le finalità di fondo non sono state messe in discussione, ma come in ogni buon progetto alcuni aspetti possono essere ripresi, modificati per un miglioramento del cammino stesso

Il mandato missionario del Signore comprende l’appello alla crescita della fede quando indica: “insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato” (Mt 28,20). Così appare chiaro che il primo annuncio deve dar luogo anche ad un cammino di formazione e di maturazione. L’evangelizzazione cerca anche la crescita, il che implica prendere molto sul serio ogni persona e il progetto che il Signore ha su di essa. Ciascun essere umano ha sempre più bisogno di Cristo e l’evangelizzazione non dovrebbe consentire che qualcuno si accontenti di poco, ma che possa dire pienamente: “Non vivo più io, ma Cristo vive in me” (Gal 2,20). (Evangelii Gaudium n. 160)

I recenti incontri macrozonali svoltisi nella Diocesi di Brescia hanno avuto l’opportunità di rileggere insieme ai Consigli pastorali parrocchiali, ai catechisti dei fanciulli, agli animatori degli adulti, ai preti e anche ai genitori i dati emersi della recente verifica del modello di iniziazione cristiana.

Sappiamo che l’impianto e le finalità di fondo non sono state messe in discussione, ma come in ogni buon progetto alcuni aspetti possono essere ripresi, modificati per un miglioramento del cammino stesso. L’iniziazione cristiana è una tappa del lungo cammino di ogni credente battezzato, una tappa di ogni battezzato che si mette alla sequela di Gesù Cristo, una tappa di conversione e di conformazione cristologica. È senza dubbio importante ed essenziale, formativa ed educativa; richiede riflessione e preghiera nel discernimento di ciò che il vescovo Monari indicherà come cammino diocesano per una sempre miglior modalità di annuncio.

I quattro nodi critici sui quali ulteriormente siamo chiamati a confrontarci sono la comunità cristiana, l’urgenza di una seria e costante pastorale pre e post battesimale, il percorso dei fanciulli e la partecipazione all’eucaristia.

Sono temi importanti e ampi, ma è dato ad ognuno il riflettere e mettersi in
gioco, il convertirsi e ogni giorno di più non dare nulla per scontato ma ripartire anche laddove i fallimenti sembrano grandi, il modello poco sostenibile.

Se questa verifica sta aiutando i preti, i consigli pastorali parrocchiali, i catechisti a convertirsi e a incontrare le famiglie e i ragazzi sempre più, significa che un passo importante è stato fatto, l’aratro ha tracciato il solco di un cammino.
BARBARA BONOMI 29 ott 2015 00:00