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di CLAUDIO PAGANINI 30 apr 2015 00:00

Il cortile delle 1000 miglia

Nel cortile della mia parrocchia, disturbato dal rumore dei motori delle automobili in partenza per Roma, lascio una porta aperta

La 1000 miglia è pronta a partire. Da anni riesce a fagocitare l’interesse di una città affascinata dai motori, dalle belle donne e dal volano mediatico.

Ma non tutto è oro quello che luccica. Qualche mese fa un gruppo di universitari ha svolto un’intervista nel quartiere interessato alla manifestazione chiedendo alle persone un giudizio di merito. Dai risultati emerge forte il disagio dei cittadini per il traffico bloccato, per i parcheggi inaccessibili e la quiete interrotta dal rombo dei motori. Nessuno nega che sia una bella manifestazione, ma per qualcuno il disturbo che provoca non è accettabile. È il classico “Nimby” (acronimo inglese per Not in my back yard, letteralmente. “Non nel mio cortile”). Espressione utilizzata per indicare che tutto può essere fatto, eventi sportivi o discariche, manifestazioni o cortei politici … basta che non disturbino la mia quiete. Che siano non siano fatti nel mio cortile. Ed io, delegato del Vescovo per lo sport e parroco in viale Venezia, come mi schiero? Difendendo l’evento sportivo o schierandomi dalla parte dei parrocchiani infastiditi?

Ma c’è sempre una terza via indicata da San Paolo nell’agorà di Atene: usare le occasioni del mondo per rendere visibile il messaggio cristiano! Ecco cosa farò! Cercherò di rendere bello il mio cortile affinché, sportivi o semplici curiosi, possono riconoscere la Chiesa quale luogo accogliente, che da pace al cuore e speranza per la vita. Niente “Nimby” ! E poi, con San Giovanni Bosco, non mi piace l’idea di avere un cortile in cui nessuno si ferma a giocare, a chiacchierare con gli amici, a parlare di sport o di politica. Un cortile perfetto non è certo un luogo vuoto fondato sull’ordine e sul silenzio assoluto.

Amo un cortile educativo e vissuto, in cui gli uomini trovino risposte ai bisogni profondi. E per questo che nel cortile della mia parrocchia, disturbato dal rumore dei motori delle automobili in partenza per Roma, lascio una porta aperta. Una porta che conduce dentro la chiesa. Ed in chiesa ci sarà Gesù Eucaristico esposto: risposta ai cercatori d’infinito, provocazione a chi non ha mai il tempo per pregare, speranza per un futuro migliore. Nel mio cortile ci sarà pure lo sporco di chi ha mangiato un panino (cibo per il corpo); e lo sporco dei peccatori che troveranno nell’eucaristia un cibo per l’anima. Nel mio cortile spero venga tanta gente perché non è bello essere soli a porsi domande e risposte a piacimento. Dio è contrario ai “Nimby”. Lui abita il mio cortile.
CLAUDIO PAGANINI 30 apr 2015 00:00