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di STEFANIA ROMANO 30 apr 2025 13:22

Il lavoro, la vera priorità

Per le Acli il Primo Maggio ha un significato fondativo, ontologico, perché nel mondo del lavoro sono nate, al mondo del lavoro hanno giurato una fedeltà intramontabile. Un impegno che le Acli si sono assunte sin dalla loro origine, nel 1944 per le Acli nazionali, nel 1945 per le Acli bresciane che, proprio durante i primi giorni del maggio 1945, iniziano a strutturarsi in modo ufficiale, uscendo da quella clandestinità alla quale erano state costrette ad operare prima del 25 aprile 1945, in primis nelle fabbriche e nelle azioni di Resistenza.

A distanza di 80 anni, le Acli nel mondo del lavoro continuano ad operare, affinché tutti i lavoratori e tutte le lavoratici abbiano un impiego dignitoso, sicuro, creativo, partecipativo e solidale, con un salario adeguato, con pari opportunità e condizioni per donne e uomini. Oggi più che mai c’è bisogno di rilanciare il valore del lavoro, che va oltre il mercato, il prodotto, il profitto.

Guardiamo con occhio critico e attento numeri positivi riguardanti l’occupazione: i dati indicano più persone attive, ma in che tipo di lavoro? Se interroghiamo la qualità di questi lavori, se osserviamo le tipologie contrattuali e le disuguaglianze ci accorgiamo che il lavoro c’è ma è precario, pericoloso, discontinuo, escludente, povero. In una parola: ingiusto. Ingiusto e vergognoso se si pensa all’ancora macroscopica disparità di genere: l’Unione Europea ci ricorda il grande divario retributivo di genere, per cui le donne lavoratrici guadagnano in media il 12% in meno all’ora rispetto agli uomini, svolgono meno ore di lavoro retribuito e devono ancora sobbarcarsi la stragrande maggioranza del lavoro di cura e del carico mentale che ne deriva: uno sfruttamento invisibile, che sfugge alle statistiche e alle analisi economiche, sebbene incida fortemente sulla qualità della vita delle donne e, di conseguenza, delle famiglie. Nonostante tutto questo, è necessario riflettere e agire guidati dalla speranza: il messaggio dei Vescovi italiani in occasione di questo Primo Maggio ci esorta a guardare il futuro con postura generativa, oltre che con il rinnovato impegno di prenderci cura delle lavoratrici e dei lavoratori. In questo Primo Maggio 2025 vogliamo riaffermare la convinzione che le Acli esprimono da 80 anni: il lavoro è la vera priorità per ogni democrazia, per ogni politica pubblica che deve dunque investire in formazione e innovazione, in progettualità e inclusione, senza temere la tecnologia ma guidandola responsabilmente. Con mente aperta e sguardo lungo dobbiamo porci di fronte al mondo del lavoro, consapevoli che, come esortano i Vescovi italiani, “è la nostra mano visibile che deve completare l’opera di con-creazione di una società equa e solidale e continuare a seminare speranza”.


STEFANIA ROMANO 30 apr 2025 13:22