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di PAOLA ZINI 14 set 2023 14:57

Incidenti e valori

“Non possiamo abituarci agli incidenti sul lavoro, né rassegnarci all’indifferenza verso gli infortuni. Non possiamo accettare lo scarto della vita umana. Le morti e gli infortuni sono un tragico impoverimento sociale che riguarda tutti, non solo le imprese o le famiglie coinvolte. Non dobbiamo stancarci di imparare e reimparare l’arte del prenderci cura, in nome della comune umanità”. L’ha detto Papa Francesco ricevendo lunedì 11 settembre i membri dell’Associazione nazionale lavoratori mutilati e invalidi del lavoro (Anmil) in occasione dell’80° anniversario della fondazione.

Tali parole in queste settimane tragicamente segnate da incidenti mortali sia a livello nazionale sia nel Bresciano ci spingono a tornare a riflettere su questo tema, considerando il valore della persona e del lavoratore e l’importanza di averne cura; non possiamo, infatti, abituarci, assuefarci ai dati sugli incidenti sul lavoro. I numeri pubblicati dall’Inail sono allarmanti: gli infortuni denunciati in Italia nel 2022 sono stati 697.773, in aumento del 25,7% rispetto al 2021, in crescita in quasi tutti i settori produttivi. Nella nostra provincia vengono denunciati ogni giorno 43 infortuni sul lavoro. Dall’altro lato sono evidenti gli sforzi per contrastare questa situazione. In primo luogo, è da citare la normativa italiana, che conferisce un ruolo centrale all’organizzazione del lavoro, configurando un modello per la sicurezza di tipo preventivo e gestionale partecipativo. L’evoluzione normativa in materia di sicurezza e di misure di prevenzione e protezione è andata di pari passo con il miglioramento tecnologico, che ha permesso di rendere più sicuri ambienti e macchinari, e con la formazione, che coinvolge le figure della sicurezza e tutti i lavoratori.

Assistiamo, dunque, ad uno scarto tra energie investite e risultati ottenuti, uno scarto che pone con urgenza la necessità di comprendere quali siano le leve su cui agire per ridurre questa tragica situazione. Certamente la salute e la sicurezza trovano nella prevenzione la forma più efficace di attuazione. La prevenzione, a sua volta, richiede educazione per sostenere la persona nel riconoscere i rischi, i pericoli ed adottare comportamenti sicuri. Educazione alla salute e sicurezza che è da concepirsi nei differenti contesti di vita che la persona vive, si pensi, in tal senso, alla famiglia, ma anche alla scuola, allo sport, fino ad arrivare al mondo del lavoro. Siamo dunque tutti chiamati ad esercitare un ruolo attivo nella promozione della sicurezza, ognuno nei propri ambienti, ognuno per quanto può fare, riconoscendo come valore supremo quello della vita, ben al di sopra di quello del profitto.

PAOLA ZINI 14 set 2023 14:57