Nella fatica e nella grazia
Emanuele Foresti aveva poco più di 40 anni e da cinque conviveva con la Sla. Era un avvocato brillante, una persona di fede profonda, ma soprattutto un uomo vero: capace di affrontare il dolore con una dignità e una spiritualità che mi hanno insegnato molto. Nei momenti più difficili, quando la malattia lo stava spegnendo nel corpo, ha vissuto un cammino interiore straordinario: ha attraversato dubbi, silenzi e crisi di fede. E poi, misteriosamente, si è riaperto alla luce. Negli ultimi mesi, paralizzato, ha vissuto l’intimità con Dio. Insieme a Emilia Franchi lo abbiamo accompagnato con la comunione e la confessione. Tutta la comunità gli è stata accanto, anche con una catena di preghiera che ha unito l’Italia e il Togo dove opera il Pro Familia. Poco prima di morire, ha fatto un gesto semplice: ha voluto che trascrivessimo le sue parole. Il suo desiderio era chiaro: che la sua sofferenza, vissuta nella fede, potesse servire ad altri. Che la luce che lui ha trovato, anche nel buio, potesse arrivare lontano. Viviamo in un tempo in cui, purtroppo, si parla solo di chi in situazioni simili sceglie di lasciarsi morire. Emanuele ha vissuto tutto, fino alla fine, nella fatica, ma anche nella grazia.