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16 giu 2016 00:00

L’effetto Christo lancia il Sebino

Una straordinaria occasione per il lago bresciano, sino ad ora messo in ombra dagli altri bacini lombardi. Un evento dall’alto valore artistico e culturale che valorizza un territorio splendido e pressoché sconosciuto fuori dai nostri confini. L'editoriale del n°24 è di Adriano Bianchi

Il Sebino (lago d’Iseo) è tra i nostri laghi quello più bresciano e più vissuto e amato dal turismo di casa nostra. Condiviso con i bergamaschi non ha goduto del “marketing” offerto dai favori della cronaca storica del cugino Benaco (lago di Garda) che sulla sola sponda bresciana può vantare la presenza del Vittoriale di Gabriele D’Annunzio e le pagine dolorose, ma pur sempre famose, della Repubblica di Salò e dell’ultimo Mussolini.

Forse con qualche carta in più da giocare rispetto all’Eridio (lago d’Idro), il lago d’Iseo non può però nemmeno vantare il fasto delle residenze dei lombardi Lario (lago di Como) e Verbano (lago Maggiore) che se da un lato hanno attirato negli ultimi anni anche attori hollywoodiani tra i suoi residenti come George Clooney, dall’altro hanno a loro vantaggio la storia dei Borromeo, delle loro isole e di San Carlone.

Sul lago d’Iseo non sono mai arrivati in ferie troppi tedeschi e nemmeno tanti austriaci od olandesi come sul Garda. Tuttalpiù qualche pensionato in fuga dal caldo della bassa, qualche pellegrino devoto della Madonna della Ceriola, i turisti della domenica in gita fuori porta a Montisola e i vacanzieri con la seconda casa sulle sue sponde tra Iseo e Pisogne. Ora, grazie a Christo e al suo The floating piers, per il Sebino arriva l’occasione d’oro. Un evento dall’alto valore artistico e culturale che valorizza un territorio splendido e pressoché sconosciuto fuori dai nostri confini, a grande coinvolgimento popolare e che mira non solo a una fruizione estetica, ma a un’esperienza sensoriale unica: camminare sull’acqua.

L’installazione sarà attiva dal 18 giugno al 3 luglio. Dell’opera dell’ottantunenne artista bulgaro da mesi si scrive in ogni dove. Sappiamo tutto di come è stata costruita la passerella, dei materiali, dei sistemi di sicurezza, del tempo e dei modi di percorrenza, di come andare e venire, dei costi e di chi ne sta anche un po’ approfittando. Un grande sforzo organizzativo, una mobilitazione unanime con una previsione di quasi 700mila visitatori che percorreranno la striscia dorata che già unisce Sulzano a Montisola e all’isola dei Santi Pietro e Paolo.

Ma dove sta la vera grande sfida di tutto questo impegno? Qualcuno potrebbe pensare che l’operazione di “The floating piers” sarà riuscita se tutto in questi 16 giorni funzionerà al meglio. Non c’è dubbio, questo è il primo obiettivo, ma potrebbe non bastare. Per il lago e il suo territorio il meglio verrà se la passerella di Christo riuscirà a far uscire questo piccolo gioiello di terra bresciana dai confini provinciali aprendo un processo di attrazione che non può che guardare al mondo intero. Solo se Montisola, Iseo, Sulzano, Sale Marasino, i loro panorami e le loro bellezze riusciranno a sfondare nell’immaginario collettivo di italiani di altre regioni, di americani, europei e viaggiatori di tutti i continenti, allora potremo dire che “l’evento Christo” sarà un evento pienamente riuscito.

Naturalmente l’artista ha fatto la sua parte, e di questo dobbiamo essergli grati, ma solo un attento marketing culturale, mediatico internazionale porterà quel di più che renderà “l’effetto Christo” duraturo nel tempo. Intanto però godiamoci l’emozione di queste giornate. Una camminata sull’acqua sarà gradita, magari a piedi scalzi. Con la speranza che la “sarneghera” non ci rovini la festa.

16 giu 2016 00:00