lock forward back pause icon-master-sprites-04 volume grid-view list-view fb whatsapp tw gplus yt left right up down cloud sun
di ALBERTO CAMPOLEONI 19 nov 2015 00:00

La mostra della discordia

La questione della scuola elementare fiorentina che ha “stoppato” la visita a una mostra per non disturbare la sensibilità delle famiglie non cattoliche, merita qualche riflessione...

La questione della scuola elementare fiorentina che ha “stoppato” la visita a una mostra per non disturbare la sensibilità delle famiglie non cattoliche, merita qualche riflessione.

La scuola è l’elementare “Matteotti”, dove il consiglio d’interclasse ha deciso di non portare i bambini in gita all’esposizione dedicata alla “Bellezza Divina”, a Palazzo Strozzi, “per venire incontro alla sensibilità delle famiglie non cattoliche visto il tema religioso della mostra” (così reciterebbe il verbale della riunione). Notizia arrivata in concomitanza, a Firenze, con il Convegno della Chiesa italiana e la visita del Papa che, nel Battistero, si era soffermato proprio davanti a un’opera di quelle facenti parte la mostra: una crocifissione di Chagall. Il rilievo mediatico e la polemica sono stati immediati. Così come tempestivo è stato l’invio, nella scuola, di un ispettore ministeriale. E mentre la dirigente si affretta a spiegare che è tutta una montatura, a fronte di una decisione che ha solo “motivazioni didattiche”, c’è anche chi è sceso fisicamente in strada, con in mano la riproduzione proprio della “Crocifissione bianca” di Chagall. La polemica, però, lascia il segno e rischia di creare contrapposizioni che finiscono poi per rendere incomprensibili le posizioni diverse e il dialogo.

Dialogo che ha bisogno anzitutto del “buon senso”. Quello che ha invitato a riscoprire, ad esempio, il card. Angelo Bagnasco che ha sottolineato che “buon senso e intelligenza” possono aggirare gli intoppi e “il bello” è da apprezzare, “da qualunque parte venga”. Niente polemiche, allora, ma un richiamo semplice: l’arte, la cultura, la storia, che pure possono essere – e sono – segnate da scelte, sentimenti, orientamenti anche religiosi, non devono fare paura a nessuno né tanto meno a una scuola. Proprio la scuola, infatti, è il luogo principalmente dedicato allo sviluppo del pensiero e della coscienza critica, che vanno naturalmente alimentati dalla conoscenza e la cui formazione va “facilitata” da professionisti attenti, sensibili, competenti. Il sindaco di Firenze su Facebook ha scritto: “Sarebbe un errore grossolano escludere dalle scuole la fruizione del nostro patrimonio di storia e cultura che comprende oggettivamente anche l’arte sacra, che evidentemente da noi è soprattutto arte cristiana”. È un’evidenza, che pure serve ricordare perché, al di là della fiducia che merita il mondo della scuola, qualche volta succede che ci si distragga.
ALBERTO CAMPOLEONI 19 nov 2015 00:00