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19 mag 2016 00:00

La proposta cristiana

Dobbiamo invocare lo Spirito su di noi perché ci aiuti a sentirci parte viva della Chiesa

Di cosa sia la vita spirituale ne abbiamo già parlato dicendo che a livello di credente singolo il suo effetto è quello di renderci figli, nel senso che ci aiuta a vivere in un atteggiamento di dialogo con il Padre orientandoci alla sua volontà anche quando questa non coincide con la nostra.
Potremmo individuare i fondamenti scritturistici di questo in tre passi del Nuovo Testamento: il Battesimo di Gesù con la discesa dello Spirito e la voce dal cielo: “Questi è il mio figlio…”.

Il secondo passo è quando lo Spirito conduce Gesù nel deserto per essere tentato, cioè per mettere a fuoco che cosa voglia dire essere Figlio di Dio. Il terzo passo è nella lettera di san Paolo ai Romani quando l’apostolo dice che lo Spirito grida dentro di noi con gemiti inesprimibili dicendo Abbà, Padre (Rm 8,15).

Ora il compito dello Spirito non si esaurisce in questo. Lo Spirito scende sui singoli al Battesimo e scende sulla Chiesa spingendola alla comunione. Anche qui partiamo dalla Scrittura. Alla Pentecoste dopo l’effusione dello Spirito il risultato non è semplicemente il coraggio di annunciare, di uscire, ma quello di incontrare tutti (il riferimento alle lingue e alla comprensione di chi ascolta è evidente). Nella “Messa del giorno” di Pentecoste la Chiesa sottolinea come lo Spirito Santo sia dato perché tutti i popoli diano lode a Dio nella comunione.

Se lo Spirito Santo è Amore non può che spingerci ad amare. È risaputo che il termine ebraico Ruah (soffio) sia femminile… Ecco lo Spirito è un po’ come la madre di famiglia che cerca di tenere insieme i figli ed ha sempre le porte di casa aperte, la tavola imbandita e una buona “parola” da dare a chi si affaccia all’uscio. Apre le finestre della casa e fa entrare aria pulita.

Quindi dobbiamo ripetutamente invocare lo Spirito su di noi perché ci aiuti a sentirci parte viva della Chiesa e ci solleciti ad amarla, a comprenderla, a servirla. Allo stesso tempo dobbiamo pregare ogni giorno perché lo Spirito scenda sulla Chiesa, perché sia madre di comunione, perché sia sollecita verso i figli lontani, perché allarghi continuamente le mura di casa per accogliere, per amare. Perché sia non solo il Corpo di Cristo ma anche il suo Volto, quel misericordioso volto di cui l’umanità sente il bisogno.
19 mag 2016 00:00