di LUCIANO ZANARDINI
01 dic 2015 00:00
Laicità o libertà religiosa?
Il Natale messo al bando dalla scuola? Laicismo senza ragioni. Anche in Italia abbiamo bisogno di riscoprire la libertà religiosa. Per tutti, nessuno escluso
Va da sè che non sono quasi mai i rappresentanti di altre religioni, che hanno ben chiaro il senso del sacro, a manifestare gesti di intolleranza nei confronti del crocifisso o del presepe, ma sono piuttosto persone che in virtù di una travisata laicità (meglio definirlo laicismo) partono all'attacco. Certo, nel campo scolastico, servirebbe un maggiore protagonismo da parte dei genitori per far sì che questi errori non si ripetano con un certa frequenza. Fa sorridere, però, il tentativo di agitare comitati per la difesa del crocifisso o del presepe, specie se i promotori (in particolare chi è mosso da intenzioni politiche) sono gli stessi che fomentano forme di pensiero che inneggiano alla paura dell'altro... diciamo che anche oggi lo straniero Gesù non troverebbe facilmente un riparo... ma occuperebbe però i titoli dei giornali. Per non essere tacciato, almeno una volta, di buonismo, torno sul concetto di laicità che, se intesa alla francese, diventa facilmente laicismo.
Sono d'accordo con chi afferma che la laicità non esiste, esiste la libertà religiosa. Non possiamo e non dobbiamo fare la fine della Gran Bretagna dove i simboli religiosi vengono quasi banditi. L'ultima performance in questo senso è la messa al bando di una pubblicità che riprendeva il testo del Padre Nostro, noto messaggio “discriminatorio”. Per non citare il Natale sostituito, nei Paesi scandinavi, dalla festa “politicamente corretta” dell'inverno. La libertà religiosa è veramente altro dal "non dire" per "non urtare"... E anche in Italia abbiamo bisogno di riscoprire la libertà religiosa. Per tutti, nessuno escluso. E questo può costare qualche voto, ma è preferibile una nazione dove la preghiera è alla luce del sole e non crea imbarazzi come invece avviene in altri Stati (vedi l'esempio della Francia e dell'Inghilterra). Non possiamo rinunciare alla libertà religiosa. L'umanità che si dimentica di Dio diventa meno umana.
LUCIANO ZANARDINI
01 dic 2015 00:00