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di TOMASINO FERLINGHETTI 21 gen 2016 00:00

Migranti: la diversità non fa paura

Leggendo i dati 2015 sulle migrazioni, ci si deve interrogare del perché circa 60 milioni di persone sfuggono a guerre, persecuzioni e disastri ambientali. Il creato è aggredito, saccheggiato e riversa le sue sofferenze sulle creature che lo abitano

Leggendo i dati 2015 sulle migrazioni, ci si deve interrogare del perché circa 60 milioni di persone sfuggono a guerre, persecuzioni e disastri ambientali. Il creato è aggredito, saccheggiato e riversa le sue sofferenze sulle creature che lo abitano, soprattutto le più innocenti e le più indifese. Ma noi, genti dei Paesi ricchi non sentiamo la responsabilità del nostro vivere nella bambagia, perché le nostre scelte colpiscono in altri parti del mondo. Il 2015 è stato un anno orribile per i migranti: oltre 3700 morti accertati nel transito verso l’Europa, 7000 nel Mediterraneo in due anni.

Queste vittime dovrebbero disturbare le nostre coscienze, invece sono accompagnate da rigurgiti populisti o indifferenza; comportamenti spesso giustificati dalla considerazione che, questi migranti non siano persone sfuggite alle guerre, ma alla povertà e alla miseria. Nel 2015 oltre 1 milione di persone migranti, hanno raggiunto l’Europa. Persone che hanno camminato in un contesto di privazione e di violenza, che hanno attraversato il nostro mare su barche insicure, che all’arrivo hanno trovato spesso porte chiuse e muri di filo spinato. Un continente con più di 500 milioni di abitanti, non può considerare un milione di giovani che giungono in Europa come degli invasori, semmai un popolo in cammino, che chiede protezione internazionale, un diritto su cui si fonda la democrazia europea. In un Continente con oltre il 30% di anziani, gli immigrati sono una risorsa innovatrice. L’Europa sa che la fuga di questi disperati è una fuga per la vita.

Durante la Prima guerra mondiale i profughi e i rifugiati in Europa furono oltre 12 milioni e ci fu una gara di solidarietà e ospitalità, anche nella nostre comunità. Oggi, in Italia l’accoglienza di 100mila persone non può essere considerata invasione. La risposta all’appello del Papa alle parrocchie d’Europa, ha portato a una rete diffusa di accoglienza, ma le nostre comunità hanno dovuto però sconfiggere paure, alimentate dalla falsa correlazione tra terrorismo e rifugiati e tra terrorismo e Islam ed è stata una risposta nel segno della carità e della giustizia. Il giorno dell’Epifania, la Messa delle Genti è stato un vero Giubileo della Misericordia: la partecipazione di tutte le comunità e una folta presenza bresciana vogliono realizzare la vera comunità delle Genti. Il Vescovo Luciano ci ha ricordato che la diversità non ci deve fare paura, che l’amore di Dio non ha scadenza: è per tutti e nessuno è escluso.
TOMASINO FERLINGHETTI 21 gen 2016 00:00