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di MASSIMO VENTURELLI 30 apr 2015 00:00

Perché spaventano di più i richiedenti asilo dell’amianto?

La Regione ha autorizzato una discarica di amianto alle porte di Brescia

La giunta regionale presieduta da Roberto Maroni nei giorni scorsi ha dato il via libera per la realizzazione a Brescia, di un a discarica in cui smaltire 78mila metri cubi di amianto.
Non male per una provincia che già vanta il record del numero delle discariche presenti sul territorio!

Facile pensare che le numerose associazioni bresciane e non che si occupano di ambiente non lasceranno cadere nel vuoto la decisione assunta a Milano.
Non è questa la sede per entrare nel merito di una questione che rischia di riaccendere la miccia di tante polemiche.La scelta della giunta Maroni di permettere lo smaltimento di amianto a un passo dalla città qualche considerazione, però, la merita.

Nelle scorse settimane il presidente della Regione è stato fra quelli che hanno detto pubblicamente no, nonostante ripetute sollecitazioni del ministero dell’Interno, all’accoglienza di richiedenti asilo sul territorio lombardo, affermando che la Lombardia non sarebbe in grado di supportare ulteriori presenze rispetto a quelle già accolte.

Da queste pagine le ragioni del presidente Maroni sono già state commentate (e confutate). Allo stesso modo, oggi, non si può sottrarsi al dovere di dire qualcosa anche sulla scelta di dire sì alla discarica di amianto.
C’è una domanda che (per dirla alla Lubrano dei tempi di “Mi manda Raitre”) sembra sorgere spontanea ed è questa: il presidente Maroni e le forze che sostengono la sua giunta temono di più l’arrivo di qualche profugo dell’amianto?

Forse nei piani alti del Pirellone hanno gli strumenti per ritenere che sia più pericolosa la permanenza per qualche mese di qualche centinaio di immigrati che non il sotterramento per l’eternità di decine di migliaia di metri cubi di amianto, con il carico di rischi per l’ambiente che questi comportano...
MASSIMO VENTURELLI 30 apr 2015 00:00