Riconoscimento pieno per gli oratori
Gli oratori sono, come amava definirli Giovanni Paolo II, “un ponte tra la Chiesa e la strada”. In Italia se ne contano circa 8mila. Un capitale sociale prezioso per educare i giovani alla vita e alla fede. Uno strumento indispensabile per affiancarli nella crescita e provare a rispondere efficacemente alle loro esigenze educative, culturali e relazionali. Gli oratori sono un argine al disagio giovanile, diventato ormai una vera emergenza nazionale. Sono il luogo in cui i giovani possono invece fuoriuscire dalla “bolla” dei social network e costruire relazioni sane, autentiche, reali. Negli oratori si impara a stare insieme e ad essere comunità, rispettando se stessi e gli altri. Valori che oggi, troppo spesso, si danno per scontati e che tocca alle istituzioni, insieme alla scuola, alle famiglie e alle parrocchie, risvegliare.
Nasce da questa consapevolezza il mio impegno a sostegno degli oratori italiani, una realtà che ho avuto modo di conoscere da bambina e che ho riscoperto da qualche anno, grazie a mia figlia. Il lavoro fatto in Parlamento inizia circa un anno fa, quando con Maurizio Lupi, in occasione della scorsa legge di bilancio, abbiamo ottenuto la nascita di un Fondo destinato agli oratori di 1,5 milioni di euro in tre anni. Un primo passo che ha consentito, lo scorso luglio, di indire presso il Dipartimento per lo Sport un bando rivolto a parrocchie, oratori, Onlus e Terzo Settore. Il risultato? Quasi 200 progetti giunti da tutta Italia, anche dal territorio bresciano, che si candidavano ad essere tra le 20 progettualità vincitrici.
Una risposta più che positiva, a conferma della necessità e dell’urgenza di sostenere adeguatamente queste realtà, animate ogni giorno da tanti educatori e volontari. Tutto questo ci ha portato, dunque, a mettere in campo nuove azioni. La prima. In vista della nuova legge di bilancio, sin da subito, abbiamo chiesto al governo Meloni di incrementare il Fondo per gli oratori: un appello che non è rimasto inascoltato, perché posso finalmente annunciare che i fondi a disposizione sono stati decuplicati. Dalla dote finanziaria iniziale pari a 1,5 milioni, infatti, la legge di bilancio di quest’anno prevede nuove risorse per un totale di 6,5 milioni l’anno, per tre anni. Una cifra importante, che consente di supportare tante altre progettualità volte alla diffusione dello sport e della solidarietà, alla promozione sociale, al contrasto all’emarginazione sociale e alla dispersione scolastica, alla discriminazione razziale e al disagio delle giovani generazioni. L’altra azione messa in campo è un disegno di legge, a mia firma, redatto in collaborazione con la Conferenza Episcopale Italiana, per riconoscere e valorizzare a livello nazionale la funzione educativa degli oratori.
Tra le novità, anche l’opportunità di stipulare nuovi accordi tra le realtà del Terzo Settore e l’Agenzia del Demanio per il recupero e l’utilizzo di immobili dismessi, ma idonei per ospitare i giovani in ludoteche, palestre, biblioteche, centri sociali. Accelerare l’iter di questa proposta e arrivare quanto prima alla sua approvazione sarebbe un bel segnale da parte del Parlamento. Perché la politica, di fronte a battaglie come queste, che riguardano da vicino la vita delle persone e in questo caso dei giovani, deve essere unita. Oltre ogni schieramento, oltre ogni colore politico.