Risanare la fiducia
Ho accolto con interesse la citazione, in una lectio magistralis in un recente convegno in occasione della Giornata mondiale della salute mentale, degli esiti del report 2025 dell’Edelman Trust Barometer, report annuale dell’omonima società di consulenza, nella sua 25a edizione, che ha analizzato l’opinione globale di oltre 33mila intervistati in 28 Paesi sul tema fiducia. Ma quest’ultima è categoria che afferisce all’uomo in quanto tale e vale dunque una sua riflessione in ogni campo del sapere, dalla salute sino all’economia.
E pure l’Economia Civile è intrisa di un sapere inter e multidisciplinare semplicemente perché parte dall’uomo come promotore ed attore di ogni sistema, proponendosi come un pensiero e un agire economico che prende forma e vita con le persone, le relazioni, i luoghi. Tutto torna, dunque, ed il cerchio dei saperi si chiude se guardiamo con gli occhi all’uomo come baricentro di ogni ecosistema. Gli esiti di tale report meritano una riflessione: l’Italia si attesta attorno a un indice di fiducia pari a 50 su valore medio di 56 per come rilevato su 58 Paesi ed è il Paese con più alto tasso di fiducia in Europa, seguito da Francia (48), Spagna (44) e Germania (41). Al massimo livello la Cina (77) ed al minimo il Giappone (37). Interessante, dunque, il nostro posizionamento, ma da leggere nel panorama globale della rilevazione sui 28 Paesi, la quale presenta un aumento generale del risentimento verso le istituzioni (68%) a fronte dell’instabilità geopolitica e della crescente disparità economica: l’attivismo ostile è sempre più visto come un mezzo legittimo per cambiare lo status quo (39%).
Elementi certamente su cui riflettere profondamente rispetto cui le nostre imprese possono giocare un ruolo importante nei punti di ricostruzione della fiducia che il report Edelman mette a fuoco: le imprese sono chiamate all’azione, riconoscendo e agendo le proprie responsabilità, a tutella dell’interesse dei propri stakeholder. Ma non basta agire, serve capire come e con chi: imprese, governi, media e Ong devono agire insieme per risanare la fiducia e rilanciare crescita e prosperità. Serve investimento nei territori, nelle comunità locali, nell’informazione, in competenze professionali, atteggiamento sinergico capace di portare risultati a beneficio di tutti. Serve, dunque, agire, a mio avviso, sempre più efficacemente la responsabilità sociale, meglio, civile di impresa, ampiamente richiamata dal tema della sostenibilità e degli Esg, nel rispetto dei parametri di ricerca del report le nostre imprese possono agire un ruolo molto sfidante.