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Brescia
di ROMANO GUATTA CALDINI 19 mar 2015 00:00

Salvatore e Caterina: un sogno chiamato indipendenza

La sindrome di down non è un impedimento all'autonomia: è quanto sostiene CoorDown in uno spot realizzato in occasione della Giornata mondiale dedicata ai ragazzi con Trisomia 21

Vestito di tutto punto, entra nel locale dove lavora la sua ragazza – accompagnato dai “Neri per caso” che intonano Come away with me di Norah Jones – si inginocchia e le chiede: “Vuoi vivere con me?”.

A fare da sfondo è uno dei tanti McDonald’s di Roma. E’ così che Salvatore ha chiesto a Caterina (i due protagonisti dello spot reality targato Filmmaster) di andare a vivere con lui. Al posto dell’anello, nel portagioie, c’è una chiave, per aprire l’appartamento di casa, ma anche per trasformare in realtà il sogno di indipendenza di due ragazzi down.

Si tratta di “The special proposal”, il video - che sta spopolando sul web - che CoorDown ha voluto divulgare in occasione della Giornata mondiale sulla sindrome di Down, in calendario sabato 21 marzo. Autonomia significa futuro, “Stesse opportunità e possibilità di scelta” è il tema che accompagnerà la giornata. Il raggiungimento dell’indipendenza abitativa caratterizza per tutti un traguardo fondamentale, oggi più che mai. Un obiettivo difficile da raggiungere in tempo di crisi, ma si sa, la storia dell’uomo lo insegna, che l’umanità ha sempre dimostrato di saper dare il meglio di sé proprio nelle situazioni più difficili. E allora perché non aprire gli orizzonti, dando in tal modo la possibilità anche a persone come Salvatore e Caterina, 38 anni lui e 40 lei, di un futuro insieme?

Del resto la strada è già stata tracciata. I due protagonisti dello spot vivono infatti, come altri ragazzi con Trisomia 21, in una comunità residenziale protetta, dove possono sperimentare concretamente cosa significa vivere insieme, affrontando tutte le difficoltà che accompagnano la vita quotidiana. Questi ragazzi, insomma, sembrano essere pronti a intraprendere una vita di coppia in autonomia, basta solo un passo in più da parte loro, e qualche pregiudizio in meno da parte della società.

ROMANO GUATTA CALDINI 19 mar 2015 00:00