Santità ordinaria
Una gioia immensa, dai toni entusiasti tipici dei giovani, quella che domenica da piazza San Pietro raggiungerà ogni parte del mondo. Una gioia orgogliosamente esibita da una Chiesa che, almeno per oggi, lascia il suo look vintage e diventa millenial. Il volto fresco di due giovani innamorati di Gesù, dell’umanità, dei poveri e della vita svetterà in alto sulla facciata della Basilica vaticana, segno visibile di una santità ordinaria, nascosta, esplosa in tutta la sua bellezza solo dopo la morte, per acclamazione corale – guarda un po’ – di folle di senza voce, poveri e bisognosi. Curioso che per entrambi, Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, in tempi tanto diversi, sia andata proprio così. Ognuno con il suo carattere, la sua famiglia e il suo contesto culturale si è affacciato alla vita come me, come noi, senza poter contare su doni soprannaturali o grazie speciali, se non quelle derivanti da un rapporto quotidiano e profondo con Dio. Questo sì, difeso a denti stretti e gelosamente custodito. Carlo affascinato dall’Eucaristia, Pier Giorgio affamato della Parola di Dio contenuta nelle Sacre Scritture. Tutti e due con il rosario tra le mani: l’uno lo perdeva la notte tra le lenzuola e l’altro lo pregava ad alta voce nel silenzio di un rifugio di montagna, con la piacevole sorpresa di veder aggiungersi al coro voci sempre più numerose.
Per il resto, niente di straordinario se non una passione per la vita così come si presentava, con le sue sfide e le sue continue richieste di amore. C’era un compagno bullizzato? “Ci sono qui io! Vieni a casa mia e parliamo un po’”. Il povero davanti alla chiesa aveva fame? Una corsa veloce dopo la cena, consumata a metà… I minatori versavano in condizioni miserevoli? “Studio ingegneria mineraria, così posso lavorare con loro e per loro”. E poi lo sport, le gite, i giochi, le amicizie – quante! – ma sempre all’interno del quadro più ampio dell’esistenza in cui avevano trovato senso i loro giorni: per Carlo la battaglia tra la cagnetta Briciola e i “perfidi gatti” di casa, nel filmato girato con la videocamera, diventa la lotta tra il bene e il male; Pier Giorgio, leader della “Compagnia dei tipi loschi”, con la stessa gioia con cui organizza scherzi con gli amici, condivide con loro momenti di preghiera e riflessione, perché la salvezza è cosa seria e riguarda tutti. Karl Rahner, parlando di Frassati, sintetizza così questa “normale” santità: “Egli trae la forza e il coraggio di essere qual è dalla stessa realtà cristiana: che Dio c’è, che ciò che ci sostiene è la preghiera, che il sacramento nutre l’eterno nell’uomo, che tutti gli uomini sono fratelli”. Tutto qui.