Scienza sotto attacco
C’è una cruciale determinante comune tra le politiche dell’amministrazione Trump su clima e ambiente e quelle sull’economia: l’uso disinvolto e pervicace della disinformazione per annientare e indebolire la scienza e la conoscenza. Per giustificare l’applicazione di dazi e altre misure protezionistiche, Trump e alleati ricorrono a “formule” comiche e a postulati privi di fondamento. 300 anni di teoria economica ed evidenza empirica confermano, invece, come le barriere tariffarie abbiano trascurabili effetti espansivi e sostanziosi effetti negativi, a partire dal Paese che le adotta e dalle sue categorie più deboli. Allo stesso modo, i trumpiani declassano i rischi climatici e il degrado dell’ecosistema da minaccia esistenziale a complotto cinese o di sinistra, cementando variegati stereotipi antiscientifici.
Due rinomati scienziati – il climatologo Mann e il pediatra ed esperto di salute globale Hotez – stanno per pubblicare un volume, Science under siege (Scienza sotto assedio), che studia meticolosamente proprio le forze-chiave del pericoloso attacco odierno dell’antiscienza. Ne identificano ben cinque: "i plutocrati, i petro-stati autoritari (assistiti dagli inquinatori e dai politici che li sostengono), i 'professionisti' che usano le loro credenziali professionali (o in alcuni casi accademiche) per ingannare o promuovere opinioni contrarie infondate, i propagandisti che le amplificano sui social media e in altri luoghi e, sempre più, la stampa, inclusa quella mainstream".
Queste ed altre forze, tessono e sostengono una complessa rete di inganni pubblici e disinformazione organizzata, volta a sminuire e liquidare la scienza e i suoi risultati principali, dalla medicina alla fisica del clima. Sostituendo il governo democratico con il comando autocratico, l’amministrazione USA ha recentemente definanziato decine di programmi di ricerca sugli effetti del cambiamento climatico; la contestuale ripresa del sostegno pubblico all’estrazione di combustibili fossili non lascia dubbi su quali interessi la crociata antiscientifica miri a proteggere.
Una crociata distruttiva che si alimenta di una subdola avversione al metodo scientifico, alla razionalità e al senso critico. Nel caos superficiale della comunicazione postmoderna, coltivare il dubbio e l’orientamento a distinguere e ad approfondire sono sempre più rari. Proprio per questo, tuttavia, scienza e conoscenza continuano a rappresentare l’unica via d’uscita, preziosa, necessaria e propulsiva, dalle convulsioni di corto respiro dell’oggi.
(Foto AFP/SIR)