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di ALBA COMOLATTI 26 nov 2015 00:00

Scuola: educare oggi e domani

È stata davvero un’esperienza eccezionale quella vissuta al convegno mondiale sull’educazione che si è tenuto a Roma dal 18 al 21 novembre scorsi...

È stata davvero un’esperienza eccezionale quella vissuta al convegno mondiale sull’educazione che si è tenuto a Roma dal 18 al 21 novembre scorsi. Già il titolo: “Educare oggi e domani. Una passione che si rinnova”, lasciava intravedere una ricchezza di contenuti e invitava ad un coinvolgimento personale che non poteva lasciare indifferenti. E così è stato per chi ha avuto la fortuna di vivere un momento esperienziale così singolare e così ricco di scambi, dentro il quale ognuno si è sentito a casa anche se immerso nella dimensione della mondialità.

L’evento, organizzato dalla Congregazione per l’educazione cattolica, voleva ricordare il 50° anniversario della dichiarazione conciliare Gravissimum educationis e il 25° della costituzione apostolica Ex corde Ecclesiae voluta da papa Giovanni Paolo II. L’incontro ha allargato i nostri orizzonti in un clima di scambio e di condivisione che ha portato a una partecipazione meravigliosa in cui alcune sottolineature forti e chiare hanno ribadito quali devono essere le coordinate che caratterizzano le scuole e le università cattoliche di tutto il mondo. Al centro dell’educazione cristiana è da porre Gesù Cristo uomo nuovo, perché lui è il segno della vera umanità, colui che ci traccia e ci indica la strada dell’amore e del dono. Questa è la sfida che anche nell’oggi indica la motivazione primaria per cui le scuole e le università cattoliche hanno delle buone ragioni per esistere.

Da qui si deve partire per costruire insieme un contesto educativo che sappia coinvolgere tutti e che riconosca a ciascuno la sua ricchezza e la sua capacità di messa a disposizione dei propri talenti. Non possiamo accontentarci di dare importanza solo all’istruzione, alla tecnologia, all’economia, dimenticando l’aspetto educativo, la necessaria e indispensabile urgenza della formazione dei docenti e di tutti coloro che operano nella comunità educante deve abbracciare tutti questi aspetti, dando una visione completa della persona e sapendo leggere le sfide dell’oggi senza perdere la fiducia e la speranza. Papa Francesco, con la sua presenza, non ha mancato di stupirci con le sue parole, così semplici e così profonde al tempo stesso, attraverso le quali ha sottolineato che educare cristianamente è portare avanti i giovani, è aprirli alla trascendenza, è parlare di umanità perché l’identità cattolica trova la sua sorgente in Dio che si è fatto uomo.
ALBA COMOLATTI 26 nov 2015 00:00