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21 gen 2016 00:00

Stile, entusiasmo e scelte di una nuova pastorale

Come valorizzare le relazioni umane e spirituali, come essere Chiesa in uscita se siamo troppo presi dal tenere in piedi quello che sta dentro?

L’invito del Papa a Firenze è stato chiaro: “Permettetemi solo di lasciarvi un’indicazione per i prossimi anni: in ogni comunità, in ogni parrocchia e istituzione, in ogni diocesi e circoscrizione, in ogni regione, cercate di avviare, in modo sinodale, un approfondimento della Evangelii Gaudium, per trarre da essa, criteri pratici e per attuare le sue disposizioni, specialmente sulle tre o quattro priorità che avrete individuato in questo convegno”. Non è facile capire cosa fare.

Ci ha provato il Consiglio presbiterale lo scorso 20 gennaio. Il rischio? Ripartire da capo, come se nulla fosse stato fatto, come se, solo in questi anni, niente fosse avvenuto e tutto fosse da buttare del nostro impianto pastorale. Tanto per non dimenticare val la pena citare anzitutto un’attenzione alle dimensioni fondamentali della vita cristiana. La guida: le lettere pastorali del vescovo Monari (la Parola, l’eucaristia, la comunione, la comunità, la missione, infine la misericordia). Poi i progetti su iniziazione cristiana, unità pastorali (con un Sinodo all’attivo) e ora le linee del progetto missionario diocesano.

E certo molto altro che ogni comunità cristiana ha realizzato. Troppa roba? Può darsi. “Bisognerebbe riuscire a capire cosa lasciar perdere – ha sostenuto qualche intervento in consiglio – e su cosa puntare”. Effettivamente qualche scelta concreta in più non guasterebbe. Come valorizzare le relazioni umane e spirituali, come essere Chiesa in uscita se siamo troppo presi dal tenere in piedi quello che sta dentro, o se siamo sepolti da marea di carte e di riunioni? Ci vorrebbe lo Spirito Santo per districare la matassa. Certo il Papa è un esempio. A lui non mancano cose da governare (persone, strutture, carte, commissioni e scandali), eppure riesce a trasmettere una vicinanza al popolo che stupisce, esprime una freschezza evangelica che interroga soprattutto i laici, dice una novità della Chiesa che, senza nascondere ritardi e fatiche, procede nella gioia. Pensiamoci.
21 gen 2016 00:00