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Corte Franca
di LUCA MARINONI 26 ago 2025 09:13

La chiesa di San Martino verso l'antico splendore

È cominciato il restauro dell’apparato decorativo interno della chiesa di San Martino a Nigoline. Un intervento importante e complesso al tempo stesso, che, però, si era reso ormai necessario a causa dell’avanzato stato di degrado nel quale si era venuto a trovare l’edificio sacro franciacortino. L’inesorabile scorrere del tempo, infatti, aveva reso quasi illeggibili gli antichi colori, nascondendo tutto sotto una copertura grigio-nerastra che rendeva difficile riconoscere i dipinti contenuti. Il tutto per una situazione assai delicata che, senza dimenticare la presenza di estese lacune, ha indotto il parroco don Francesco Gasparotti a prendere la decisione di dare il via ai lavori: “Direi piuttosto – precisa lo stesso don Francesco – che, visto lo stato delle cose, è stata una decisione dell’intera comunità, della nostra Parrocchia dedicata ai santi Martino ed Eufemia, presa anche facendo affidamento su alcuni lasciti testamentari che ci hanno consentito di dare il via ai lavori”.

Un’opera che è stata affidata al qualificato restauratore bresciano Leonardo Gatti, che ha sintetizzato le condizioni nelle quali ha trovato la chiesa di Nigoline di Cortefranca (i cui primi cenni storici risalgono al 1598, con l’inaugurazione datata nel 1620 anche se i lavori sono effettivamente terminati nel 1631): “L’interno dell’edificio si presenta offuscato e scurito da una tenace patina di sporco. Si notano inoltre numerosi interventi di restauro che si sono succeduti nel corso degli anni e che hanno “manomesso” l’interno, a cominciare da quello, assai invasivo, che ha interessato tutta la zona del presbiterio, da dove abbiamo deciso di iniziare l’intervento”. L’opera di restauro, in effetti, verrà suddivisa in alcune fasi: “La nostra idea – sottolinea don Gasparotti - è sempre stata quella di non fare il classico passo più lungo della gamba. Non vogliamo creare debiti e, in questo senso, il primo step, che dovrebbe durare circa quattro mesi, è partito dal presbiterio e giungerà sino all’arco trionfale esistente. Come dicevamo prima, questa parte, che ammonta a quasi 127.000 euro, grazie ad alcuni lasciti testamentari, alla generosità dei fedeli e dei benefattori, è già coperta. A tal proposito mi piace cogliere l’occasione per ringraziare una volta di più l’intera comunità parrocchiale e tutti gli offerenti che, con la loro generosità, ci hanno consentito di far partire i lavori. Possiamo quindi procedere con la necessaria serenità. In seguito il restauro sarà dedicato agli altari laterali e alla navata, dove, tra l’altro, la patina di sporco si presenta ancora più scura e tenace a causa del vecchio impianto di riscaldamento, che aveva danneggiato in buona parte tutte le superfici. In questo caso, però, siamo ancora impegnati nella ricerca delle nuove offerte che sono indispensabili per coprire l’importo stimato di circa 144.000 euro e per riportare all’originario splendore tutto l’interno della chiesa. Un percorso che sarà certamente complicato, ma c’è la giusta fiducia nella sensibilità e nell’affetto di tante persone verso la loro chiesa.

Personalmente, dopo aver dato avvio al restauro, non sarò presente per la sua conclusione, visto che sono stato mandato ad un’altra destinazione (come nuovo parroco è stato nominato don Simone Ziliani – ndr), ma sono certo che, ancora una volta, l’amore di tante persone per questo edificio sacro renderà possibile raggiungere il traguardo desiderato nel migliore dei modi e questo grazie anche alla competenza e alla professionalità dello studio di restauro di Leonardo Gatti e di tutte le maestranze che sono impegnate qui a Nigoline”. La partenza del complesso intervento è stata preceduta dagli studi che hanno permesso di verificare sia l’effettivo stato delle decorazioni interne che la metodologia più efficace da utilizzare ed è stato autorizzato dall’Ufficio Beni Culturali della Curia e dalla Soprintendenza di Brescia. Il lavoro del restauratore bresciano Leonardo Gatti e del suo staff verrà portato avanti sotto la direzione degli architetti Andrea Solazzi e Sandro Scarduelli e cercherà di procedere a passo spedito e senza intoppi così da realizzare il desiderio di riuscire a concludere la prima fase del restauro entro quattro mesi, in modo da permettere ai fedeli di Nigoline e a tutti coloro che sono legati alla chiesa di San Martino di tornare ad ammirare almeno una parte dell’edificio franciacortino nelle condizioni originali entro le festività natalizie. “Già in questa parte iniziale del lavoro – è la conclusione del professor Gatti – nella zona del presbiterio stanno tornando gradatamente alla luce le tracce delle antiche cromie, soprattutto nel grande affresco centrale dipinto sulla cupola che sovrasta l’altare maggiore. Al di là di tutti gli anni che ho dedicato a questa attività, posso dire che è sempre un’emozione poter vedere dipinti e colori che tornano allo splendore originario, potendoli, magari, confrontare con le parti vicine non ancora trattate. È anche questa scoperta sempre nuova che ti spinge ogni volta a mettere a disposizione del singolo intervento tutto il bagaglio di conoscenze e di esperienze per fare in modo che anche una chiesa assai interessante come questa di Nigoline possa tornare nelle sue condizioni originarie all’affetto dei suoi fedeli e all’ammirazione delle tante persone che amano l’arte sacra”. 



LUCA MARINONI 26 ago 2025 09:13