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Edolo
di GIULIANO CHIAPPARINI 12 lug 2019 11:20

34 famiglie rischiano il posto

Resta critica la situazione alla Albertani Corporates di Edolo a più di un mese dalle prime giornate di sciopero a maggio

Resta critica la situazione alla Albertani Corporates di Edolo a più di un mese dalle prime giornate di sciopero a maggio. L’agitazione dei lavoratori continua, come può constatare chiunque passi in piazza Mercato, prospiciente l’ingresso dell’azienda. Da mesi i 34 dipendenti ricevono lo stipendio con grave ritardo o non lo ricevono affatto: per alcuni sono addirittura sei le mensilità in arretrato.

Un brand europeo. Va forse ricordato che la Albertani Corporates è un brand noto a livello europeo specializzato nella costruzione di grandi strutture in legno lamellare per l’edilizia industriale e civile, ponti, impianti sportivi e spazi espositivi. Oltre a quella edolese, unità produttive sono attive anche ad Ascoli Piceno e in Germania, dando occupazione a oltre un centinaio di persone. La Albertani, tra l’altro, ha costruito abitazioni prefabbricate per i terremotati e ha avuto un notevole ritorno d’immagine in quanto partner per la realizzazione dell’Albero della Vita per l’Expo di Milano (2015). Come è potuto accadere, quindi, che uno dei fiori all’occhiello dell’imprenditoria camuna abbia imboccato questo tunnel pericoloso? Dai vertici dell’azienda si sottolinea il calo delle commesse assieme a pagamenti sempre più dilazionati da parte di alcuni importanti clienti. In ogni caso c’è la precisa volontà di uscire dall’impasse cercando nuovi finanziatori, ma per questo ci vuole tempo. E tempo i lavoratori non possono più concederne, dopo mesi in cui loro con le loro famiglie hanno dovuto tirare la cinghia. A tutela dei loro diritti si sono mobilitati i sindacati e a Edolo si sono visti Fabrizio Taboni della Filca Cisl di Brescia e Donato Bianchi, segretario generale della Fillea Cgil della Vallecamonica. Da parte loro è stato chiesto all’azienda un piano di rientro, dopo che non sono state mantenute precedenti promesse di vedere pagato almeno uno stipendio dopo mesi di insolvenza. Il piano dovrebbe servire a permettere ai lavoratori di recuperare gradualmente i crediti. Ma non sarà facile. “Situazione pesantissima” è l’icastica fotografia della crisi da parte dei sindacalisti, i quali tengono a sottolineare, nonostante tutto, il grande senso di responsabilità mostrato dai lavoratori.

GIULIANO CHIAPPARINI 12 lug 2019 11:20