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Brescia
03 ott 2023 16:24

Resistenza climatica: Fridays For Future in piazza

Resistenza climatica: Fridays For Future di nuovo nelle piazze d’Italia "per contestare il governo negazionista Meloni". Il 6 ottobre 2023 Fridays for Future Italia protesta nelle piazze di tutto il Paese: "La risposta spontanea al negazionismo del governo è la resistenza collettiva. Ogni anno che passa la crisi climatica è più urgente: questo governo non solo va piano, ma ci spinge perfino all’indietro. Per questo torniamo in piazza, in più di 40 città in Italia, e a Brescia saremo dalle 9.30 in Largo Formentone”.

L'italia è a un nuovo capitolo della storia climatica: ondate di calore, alberi sradicati dal vento, chicchi di grandine come palle da tennis e alluvioni. Quest’estate ha segnato un nuovo capitolo di devastazione, che rende l'azione collettiva indispensabile. "Eppure abbiamo un governo che, all'indomani della catastrofe, nega ogni correlazione tra fenomeni estremi e crisi climatica. è un governo negazionista, totalmente inadeguato a indicare risposte per prevenire i peggiori scenari prospettati dalla scienza climatica" spiega Martina Liberini, una delle portavoci di Fridays for Future BRESCIA. “In più Brescia e la Lombardia hanno una situazione dell’aria pessima: serve applicare rapidamente tutte le soluzioni locali - specialmente sulla mobilità sostenibile, che in buona parte è di competenza comunale. Ciclabilità in ogni strada significa tagliare l’uso del petrolio e tagliare l’inquinamento”.

La prima causa dell'aumento delle temperature, e di conseguenza dei fenomeni climatici estremi, sono i combustibili fossili, su cui l'Italia continua ad investire ampiamente - gas fossile in primis. "Il nostro Paese ha una responsabilità importante nelle politiche di mitigazione mondiali, date le sue emissioni storiche. Per rispettare gli accordi climatici, l'Italia dovrà superare gli obiettivi di decarbonizzazione dell'Unione Europea, riducendo le sue emissioni di gas climalteranti dell'80% entro il 2030 e decarbonizzando il settore elettrico entro il 2035. Per l'Agenzia Internazionale per l'Energia, significa abbandonare immediatamente ogni nuovo investimento in carbone, petrolio e gas. Una linea in controtendenza rispetto al piano Mattei, con il quale il governo Meloni vincola il paese al fossile e a eventi estremi sempre più frequenti e intensi - tra cui le forti indondazioni a Brescia degli ultimi mesi. La protesta contro gli investimenti fossili è un atto di resistenza. Non resteremo a guardare mentre il mondo viene condannato a morire. Possiamo vivere senza combustibili fossili, ma non sopravviveremmo un giorno senza le risorse del pianeta. Non possiamo bere il petrolio. Dobbiamo decidere se far finire i combustibili fossili o far finire le persone".

Accanto alle politiche di mitigazione è necessario affiancare politiche di adattamento "che preservino gli equilibri e le risorse del pianeta, prima fra tutte l'acqua. Ci sono molte soluzioni per tutelare l'acqua e garantire maggiori difese naturali ai fenomeni estremi, tra cui: ridurre i consumi, ripristinare gli alvei originari dei fiumi, tutelare e promuovere la salute del suolo, favorire l'assorbimento dell'acqua nel suolo, spingere la forestazione, ripristinare i fondi del PNRR per il dissesto idrogeologico. Invece è emblematico che, con l'attuale governo, si siano inasprite le misure repressive nei confronti di chi oggi manifesta pacificamente e resiste praticando la disobbedienza civile. Continuiamo a resistere, non vogliamo lasciarci immobilizzare dall'eco-ansia ma al contrario, la combattiamo attraverso l'attivismo. Lottiamo insieme e costruiamo comunità resilienti e sostenibili. È il momento di esserci fisicamente, perché la resistenza è un atto fisico, che non facciamo ognuno nelle proprie case, ma mostrandoci insieme nelle piazze e proponendo le alternative concrete per tutte le persone" dicono da Fridays for Future.


03 ott 2023 16:24