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Brescia
di GUIDO COSTA 28 giu 2018 15:47

Una vicinanza non rituale

Non c’è niente di rituale o di scontato nell’incontro tra il delegato del Vescovo e le lavoratrici della Medtronic. Mons. Tremolada – in questi giorni in Terra Santa con il pellegrinaggio diocesano – segue la vicenda fin dai primi giorni ed è logico supporre che avrebbe voluto esserci di persona, ma queste sono le ore più difficili per le tante persone e le tante famiglie che dipendono dal lavoro

Non c’è niente di rituale o di scontato nell’incontro tra il delegato del Vescovo e le lavoratrici della Medtronic. Mons. Tremolada – in questi giorni in Terra Santa con il pellegrinaggio diocesano – segue la vicenda fin dai primi giorni ed è logico supporre che avrebbe voluto esserci di persona, ma queste sono le ore più difficili per le tante persone e le tante famiglie che dipendono dal lavoro in quell’azienda: da qui la decisione di un gesto immediato di vicinanza e di partecipazione solidale.

Con sacrificio e con fatica lavoratrici e organizzazioni sindacali tengono vivo da due settimane un presidio davanti ai cancelli dell’azienda. Dopo gli incontri in Prefettura, all’Associazione industriale bresciana e al Ministero dello Sviluppo economico, l’attesa di una risposta, di qualsiasi risposta, diventa angosciante. Si guarda soprattutto al Ministero che ha chiesto espressamente la presenza dei vertici della multinazionale per discutere decisioni che allo stato attuale sono state giudicate inaccettabili. Cosa può dire la Chiesa bresciana in un frangente tanto delicato? Niente di più, credo, di ciò che proprio il nuovo Vescovo disse arrivando in terra bresciana: “Ci sono delle caratteristiche del territorio bresciano che hanno a che fare con la capacità e l’intelligenza nel pensare ciò che può essere utile per tutti, per favorire le condizioni migliori”. Pensare ciò che può essere utile per tutti. Il verbo è assai significativo.

Di fronte ad un problema enorme e inaspettato come quello della Medtronic, il rischio di perdersi nella prassi delle cose da fare – presidio, assemblee, pressing sulle istituzioni, coinvolgimento della popolazione, autofinanziamento, narrazioni reiterate, volantinaggi, il rotocalco televisivo di punta che manda una troupe, la segreteria del ministro che lascia aperta la porta ad una possibile visita – è sempre presente; ma un supplemento di “pensiero”, da parte di tutti, è straordinariamente necessario. La disparità delle forze in campo, con la multinazionale pronta a lastricare di incentivi il suo disimpegno, è così evidente da essere scoraggiante. Da “dire”, dunque, c’è ben poco. La solidarietà della Chiesa bresciana fa perno su un altro verbo, “ascoltare”, perché una volta che si spengono i rumori di fondo che accompagnano le cose da fare, le persone restano sole con tanti perché a cui non si riesce a dare un senso. Ascoltare è un verbo attivo, che ci fa uno con l’altro, presupposto per “pensare insieme” come arginare lo sfruttamento 4.0 delle Medtronic di turno.

GUIDO COSTA 28 giu 2018 15:47